Benedetto XVI all’udienza generale: i Salmi, preghiere universali che parlano la lingua di Dio

CITTA’ DEL VATICANO – Uno straordinario libro di preghiere, nel quale è Dio stesso che insegna ai cristiani come a rivolgersi a Lui. Così Benedetto XVI ha descritto il Libro dei Salmi, al quale ha dedicato questa mattina, all’udienza generale in Piazza San Pietro, la prima di una serie di catechesi, che nelle prossime settimane entreranno nel dettaglio di alcuni tra i salmi più celebri.
Nei Salmi – ha detto fra l’altro il Papa – si intrecciano e si esprimono gioia e sofferenza, desiderio di Dio e percezione della propria indegnità, felicità e senso di abbandono, fiducia in Dio e dolorosa solitudine, pienezza di vita e paura di morire. Tutta la realtà del credente confluisce in quelle preghiere, manifestazioni dell’animo e della fede, in cui tutti si possono riconoscere e nei quali si comunica quell’esperienza di particolare vicinanza a Dio a cui ogni uomo è chiamato. Ed è tutta la complessità dell’esistere umano che si concentra nelle diverse forme letterarie dei Salmi: inni, lamentazioni e suppliche individuali e collettive, canti di ringraziamento, salmi penitenziali, salmi sapienziali, ed altri generi che si possono ritrovare in queste composizioni.
Prendiamo dunque in mano questo libro santo – è stata l’esortazione finale del Papa – e chiediamo anche noi, come i discepoli di Gesù, ‘Signore, insegnaci a pregare’.