Protestano anche le tv locali liguri: parità di accesso per tutti alle trasmissioni in digitale

LIGURIA – Si leva un coro di proteste da parte della tv locali liguri, le prime in Italia a dover affrontare il passaggio al digitale terrestre secondo le normative contenute negli ultimi dispositivi di legge in materia.  Fino ad oggi le tv locali delle dieci regioni già interamente digitalizzate sono diventate, tutte, operatori di rete, convertendo alla nuova tecnologia di trasmissione tutti gli impianti. Le nuove norme rimettono in discussione tutto ciò, in quanto riducono le frequenze per le tv locali, destinandone nove ai servizi di telefonia ed aumentano la disponibilità di frequenza ai grandi network nazionali, già assegnatari della maggioranza dei canali. Ciò significa che nelle dieci regioni ancora da digitalizzare, fra cui la Liguria, il passaggio al digitale avverrà con soun numero ridotto di  frequenze assegnabili per le tv locali. Potrebbe così non essere possibile per tutte le tv locali attualmente operanti in tecnica analogica, diventare operatori di rete digitale. Ciò costituisce una grave scelta politica limitante il pluralismo dell’informazione. Il Governo realizza così una grave discriminazione a favore, ancora una volta dei grandi gruppi editoriali ed economici del paese. Quanto avverrà in prima battut ain Liguria nei prossimi mesi verrà effettuato anche in quelle regioni già digitalizzate dove le tv locali dovranno ricollocarsi sulle frequenze residue, in molti casi con la coabitazione di più soggetti sullo stesso canale.

Tale scelta, per Aeranti-Corallo, l’associazione che rappresenta la tragrande maggioranza delle tv locali, è inaccettabile in quanto tutti gli attuali concessionari analogici dovrebbero essere legittimati a transitare al digitale a parità di condizioni.