Solennità dell’Assunta: mistero di speranza. Il Papa all’Angelus

CASTEL GANDOLFO – Clima di grande entusiasmo ed affetto nel cortile del Palazzo apostolico di Castel Gandolfo per l’Angelus presieduto da Benedetto XVI nel giorno dell’Assunta. Il Papa si è riferito al brano dell’Apocalisse che parla di una lotta tra la donna e il drago, tra il bene e il male, a rievocare le primissime pagine del libro della Genesi, che narrano la vicenda tenebrosa e drammatica del peccato di Adamo ed Eva:

“I nostri progenitori furono sconfitti dal maligno; nella pienezza dei tempi, Gesù, nuovo Adamo, e Maria, nuova Eva, vincono definitivamente il nemico. E questa è la gioia di questo giorno. Sì, con la vittoria di Gesù sul male, anche la morte interiore e fisica sono sconfitte. Maria è stata la prima a prendere in braccio il Figlio di Dio Gesù divenuto bambino, ora è la prima ad essere accanto a Lui nella Gloria del Cielo”.

La Solennità dell’Assunzione è dunque un mistero di grande speranza: “in Maria – ha concluso il Papa – vediamo la meta verso cui camminano tutti coloro che sanno legare la propria vita a quella di Gesù” e che lo sanno seguire dicendo – come Lei – un “sì” incondizionato al Signore:

“Questa festa parla allora del nostro futuro, ci dice che anche noi saremo accanto a Gesù nella gioia di Dio e ci invita ad avere coraggio, a credere che la potenza della Risurrezione di Cristo può operare anche in noi e renderci uomini e donne che ogni giorno cercano di vivere da risorti, portando nell’oscurità del male che c’è nel mondo, la luce del bene”.

In mattinata il Papa aveva presieduto la Santa Messa nella parrocchia pontificia di “San Tommaso da Villanova”. Qui sono stati inaugurati i restauri che hanno riguardato la facciata della chiesa – restituita al colore originario voluto dal Bernini – e il ripristino dell’antico campanile in ferro. I lavori di restauro sono stati realizzati dall’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica, rappresentata oggi dal presidente, mons. Domenico Calcagno, accompagnato dall’ing. Carlo Poggi e dall’architetto Rosario Giuffré. Al termine della celebrazione, prima di lasciare l’edificio sacro, Benedetto XVI ha compiuto una breve sosta davanti alla lapide che ricorda i lavori di restauro e subito dopo, all’esterno della chiesa, ha ammirato la nuova porta laterale. Infine, prima di rientrare nel Palazzo Apostolico, il Papa si è soffermato davanti alla lapide posta sul Palazzo Comunale di Castel Gandolfo che reca le parole da lui pronunciate il 7 luglio scorso arrivando a Castel Gandolfo: “Qui trovo tutto: la montagna, il lago e vedo anche il mare… e gente buona”.