Il Papa all’udienza generale: Dio ascolta il grido dell’oppresso e salva chi è nell’angoscia e nel dolore

CITTA’ DEL VATICANO – Il Papa ha ripreso oggi le udienze generali in Piazza San Pietro tornando al ciclo di catechesi sulla preghiera iniziato il 4 maggio scorso. Stamani ha cominciato le meditazioni su alcuni Salmi, che, come aveva detto nel giugno scorso, formano il “libro di preghiera” per eccellenza. Il primo su cui si è soffermato “è un Salmo di lamento e di supplica pervaso di profonda fiducia, in cui la certezza della presenza di Dio fonda la preghiera che scaturisce da una condizione di estrema difficoltà in cui si trova l’orante. Si tratta del Salmo 3, riferito dalla tradizione ebraica a Davide nel momento in cui fugge dal figlio Assalonne: è uno degli episodi più drammatici e sofferti nella vita del re, quando suo figlio usurpa il trono regale e lo costringe a lasciare Gerusalemme per salvarsi la vita.  Nel grido del Salmista, ogni uomo può riconoscere quei sentimenti di dolore, di amarezza e insieme di fiducia in Dio che, secondo la narrazione biblica, avevano accompagnato la fuga di Davide dalla sua città. E’ una supplica piena di fiducia e di consolazione, ha spiegato il Papa, che ha invitato a fare propri i sentimenti del Salmista. Nel dolore, nel pericolo, nell’amarezza dell’incomprensione e dell’offesa, le parole del Salmo aprono il nostro cuore alla certezza confortante della fede. Dio è sempre vicino – anche nelle difficoltà, nei problemi, nelle oscurità della vita – ascolta, risponde e salva, a suo modo. Ma bisogna saper riconoscere la sua presenza e accettare le sue vie.