Il Salmo 22 sull’innocente perseguitato al centro della catechesi del Papa all’udienza generale

CITTA’ DEL VATICANO – Il Papa all’udienza generale di questa mattina nell’Aula Paolo VI, in Vaticano, ha svolto la sua catechesi sul Salmo 22,  “una preghiera accorata e toccante, di una densità umana e una ricchezza teologica che ne fanno uno tra i Salmi più pregati e studiati di tutto il Salterio”.
Il Papa si è soffermato in particolare sulla prima parte di questa  lunga composizione poetica, incentrata sul lamento, per approfondire alcune dimensioni significative della preghiera di supplica a Dio. Il Salmo infatti presenta la figura di un innocente perseguitato e circondato da avversari che ne vogliono la morte; egli ricorre a Dio in un lamento doloroso che, nella certezza della fede, si apre misteriosamente alla lode”:
Il grido iniziale del Salmo, «Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?», è riportato dai Vangeli di Matteo e di Marco come il grido lanciato da Gesù morente sulla croce. In un certo qual modo, insomma, questo Salmo porta chi lo legge a rivivere la passione di Gesù e a condividere la gioia della sua risurrezione. “Lasciamoci dunque invadere dalla luce del mistero pasquale”, ha detto il Papa, che ha aggiunto: “Come i discepoli di Emmaus, impariamo a discernere la vera realtà al di là delle apparenze, e il pieno manifestarsi della vita nella morte, nella croce. Così, riponendo tutta la nostra fiducia e la nostra speranza in Dio Padre, in ogni angoscia Lo potremo pregare anche noi con fede, e il nostro grido di aiuto si trasformerà in canto di lode. Grazie!”