Il Papa agli operatori della salute: Giovanni Paolo II modello della sofferenza vissuta per amore di Dio e del mondo

CITTA’ DEL VATICANO – La forza della debolezza. È questo che ha testimoniato Giovanni Paolo II negli ultimi anni della vita, quando la lenta consunzione del suo fisico ha fatto gradualmente affiorare la fibra potente del suo spirito. Il Beato Giovanni Paolo II è stato un testimone assoluto di cosa significhi vivere con “fede ferma” la sofferenza fisica “per amore di Dio, della Chiesa e del mondo”. Lo ha affermato Benedetto XVI, che ha ricevuto stamattina in Vaticano i circa 500 partecipanti alla 26.ma Conferenza internazionale organizzata dal Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari, ispirata al magistero di Papa Wojtyla. Benedetto XVI ha affrontato il tema della cura e dell’assistenza ai malati secondo la visione del Vangelo. Il Volto di Gesù morente sulla croce ci insegna a custodire e a promuovere la vita, in qualunque stadio e in qualsiasi condizione si trovi, riconoscendo la dignità e il valore di ogni singolo essere umano. Questa visione del dolore e della sofferenza illuminata dalla morte e risurrezione di Cristo ci è stata testimoniata proprio dal lento calvario del Beato Giovanni Paolo II.