Te Deum, Mons. Tanasini: “Occorre lasciarsi interrogare dagli eventi”

CHIAVARI – Un invito a lasciarsi interrogare dagli eventi più tragici che, come l’alluvione a Genova e in Val di Vara e le cinque terre, a volte ci sfiorano ma nonostante questo ci feriscono e ci toccano profondamente, lasciando ferite aperte. Quegli eventi, come tanti ne accadono al mondo, che mettono in discussione la nostra tranquillità e perciò, ci spingono alla conversione e ad accogliere quell’offerta di perdono che arriva solo da Dio. Così il vescovo diocesano nell’omelia del Te Deum, la celebrazione eucaristica che tradizionalmente conclude l’anno solare. Nella chiesa di San Giovanni Battista, sotto lo sguardo del Crocifisso nero del Gianelli, Mons. Tanasini ha preso spunto dall’esempio dell’adesione piena di Maria al mistero di Gesù, evento vissuto in pieno attraverso la sua maternità, per analizzare uno dei tanti eventi che ha caratterizzato la nostra esistenza negli ultimi tempi. Quell’alluvione che è stata capace di generare nella Diocesi e nei suoi fedeli partecipazione diretta, con l’impegno in prima persona di tanti volontari nei territori feriti, e indiretta, attraverso gesti concreti di carità.  Mons. Tanasini ha poi richiamato il messaggio di Benedetto XVI contenuto nella sua enciclica Caritas in veritate quando invita alla responsabilità di tutti noi verso la cura del pianeta, e il passaggio del capitolo 13 del Vangelo di Luca quando i discepoli si lasciano interrogare dalla strage di Erode di alcuni Galilei e del crollo della torre di Sìloe. Questi fatti non sono una punizione divina, ha detto il vescovo, ma interrogano e per questo sono un invito alla conversione e a mettere in discussione la nostra tranquillità.