La corrispondenza di Padre Mauro Armanino dal Niger

NIGER – Pubblichiamo di seguito la corrispondenza dal Niger del missionario Padre Mauro Armanino.

L’altro nome di Bonheur è Mamteyan. Nella sua lingua vuol dire che diventerà una persona importante. Nel frattempo si accontenta di chiamarsi Bonheur, cioè felicità. Ha dovuto rifugiarsi altrove con suo padre Narcisse. Attivista di diritti umani nel Tchad. Qualche anno fa la sua casa è stata circondata e poi utilizzata come bersaglio dai soldati governativi armati di mitra. Preso per un sovversivo cioè come uno di coloro che non rinunciano alla loro dignità. E’ fuggito in Cameroun col figlio dopo che si era separato dalla moglie per infedeltà di quest’ultima. Lei non ha voluto Bonheur che al momento aveva tre anni di vita e non pensava ancora di diventare importante. Dice che li trattavano come bestie nel campo dei rifugiati in una zona paludosa del Cameroun. Un suo amico è stato crocifisso e torturato per aver amato una ragazza del posto già impegnata con un altro. Fatto a pezzi e poi fotografato a suo rischio. Si chiama Narcisse ed è apparso un pomeriggio col figlio tra le mani come un fiore. Voleva continuare con lui fino in Algeria per una missione religiosa da compiere. Allineava nomi e comunità immaginarie che lo avrebbero aiutato a realizzare il sogno di un mondo diverso. Narcisse è stato accolto da Afrodite. Si chiama così la signora del suo stesso paese che ha avuto pietà di suo figlio mentre pregava davanti alla grotta fabbricata su misura. Lo ha sentito pregare nella sua stessa lingua e lo ha accolto nella sua casa. Lei è divorziata con tre figli. Come la dea dell’amore ha avuto pietà di Bonheur perché la felicità non si trova se non quando si è perduta. Lei è nipote di un impiegato del consolato del Tchad a Niamey. Vorrebbero convincerlo a tornare al paese visto che è tornata la calma. Che poi non è sinonimo né di pace e tantomeno di giustizia e allora Narcisse e suo figlio hanno continuato a fuggire lontano. Anche perché Mamteyan dovrebbe diventare una persona importante e magari portare felicità. Il giorno che è nato uno zio ha avuto il diploma che inseguiva da tre anni. Per questo lo hanno chiamato così. Ha portato fortuna e in certa misura anche felicità alla famiglia. Parla francese e un ottimo inglese lui che non ha neppure sei anni e solo ha frequentato la scuola nei campi di rifugiati tra i boschi e la palude. Sorride come fosse diventato grande quando ancora non è il tempo. Invece Roger era militare all’epoca di Mobutu nello Zaire che poi si sarebbe chiamato Congo, come fosse una Repubblica Democratica. Il Che Guevara aveva combattuto nel Congo e nel suo diario scrisse che l’unico che poteva fare qualcosa era Kabila. Infatti ha preso il potere con le armi e la corruzione dilagante. E’diventato presidente della repubblica per poco. L’hanno ucciso. Ma prima chi era dall’altra sponda politica ha dovuto fuggire per salvarsi. Roger è uno di questi perché faceva parte della guardia presidenziale. Ha oltre quarantanni e i tre figli si trovano in Francia con la moglie che era stanca della povertà e forse di lui. E’ sparita un giorno e solo alcuni vestiti sono rimasti a testimoniare il passato matrimonio.Da allora vive facendo il cuoco di cibi che quasi nessuno mangia e il suo ristorante che ha fallito è ormai chiuso. Ha studiato la cucina per tre anni in Sudafrica e si ostina a credere di cucinare. Sogna che un giorno avrà da mangiare anche lui.E non abita lontano. Dice che stavolta andrà meglio di prima. A volte è stanco di aspettare. Vive da rifugiato come tanti altri che da anni si accampano nella vita. Anche Narcisse che vorrebbe continuare il viaggio e non sa dove. Vive con una persona destinata a diventare importante e nella borsa porta gli scritti e le foto della sua vita. Ha iniziato a scrivere la sua storia e ha promesso di terminarla fin dove sarà possibile. Nel frattempo ha depositato la domanda per essere riconosciuto come un semplice richiedente asilo a Niamey. A suo carico c’è suo figlio di circa sei anni che si chiama Bonheur. Gioia e felicità come quelle che si incontrano difficilmente camminare insieme nello stesso sentiero della vita.Suo padre rispondeva al questionario per esistere. Bonheur stava invece disegnando fiori su un foglio di carta bianca. Diventerà senz’altro una persona importante.

Mauro Armanino, Niamey, Gennaio 2012