Niamey: situazione di povertà in crescita. La corrispondeza di Padre Mauro

NIAMEY – Riceviamo e pubblichiamo di seguito la corrispondenza dal Niger del sacerdote casarzese Padre Mauro Armanino, missionario nella capitale Niamey…’Ho bisogno di soldi per terminare il mese, per favore’…il suo SMS è stato inviato alle 19 e 39 e 16 del dodici di questo mese. Marie Laure faceva una vita comoda al Paese e diceva che aveva perfino una donna di casa che faceva le pulizie. Siede su un bidone di plastica e dorme sulla stuoia coi figli accanto. Siamo appena a metà mese e i soldi non basteranno neanche stavolta. Una notte Milka non riusciva a respirare e ha dovuto correre con lei alla clinica più vicina. A Milka piacciono le banane che le ricordano il suo paese. Non si ricorda di suo padre o almeno così finge di apparire. Marie Laure è arrivata l’anno scorso dalla Costa d’Avorio insanguinata dalla guerra ora ufficialmente terminata. Sono stati tutti sconfitti.Soprattutto i morti e quanti hannno dovuto fuggire da tutto e soprattutto da loro stessi. Famiglie divise e spezzate e ricomposte e mai ritrovate. Laure è arrivata coi due figli piccoli e raccontava di quello che i suoi occhi non avrebbero dovuto vedere mai. Non potrà dimenticare e preferisce rimanere lontano dai ricordi. Milka ha un paio d’anni e comincia a darsi delle arie da grande e suo fratello si chiama David come i re di un tempo. Vivono dall’altra parte del fiume Niger. Haro Banda vuol dire che l’acqua si trova nel mezzo e bisogna passare il ponte sempre congestionato di traffico. Abita coi figli in una stanzetta rimessa a nuovo nel cortile di una famiglia che l’ha accolta perché si tratta di una donna coi figli.Laure che li accompagna a scuola e si è messa a fare l’aiutante di una maestra. La scuola dove porta i figli si chiama ‘Pane di Vita’ e ringrazia il cielo perchè non è lontana da casa. E forse neanche la vita lo è…’Sarò a casa tua per raccontarti’…Jeannette ha già accompagnato l’altra volta una signora ammalata fino al Paese di destinazione. Un viaggio di 24 ore solo per essere sicuri che non succedesse nulla.Le malattie mentali sono difficili e non si sa mai.Stavolta si trattava di essere sicuri che la signora partisse davvero e non continuasse a perdersi tra le strade. Veniva dal centro della Costa d’Avorio e tornava al paese dopo aver rincorso il padre senza trovarlo nel vicino Mali. Tra i bagagli c’era un seggiolino di plastica per bambini di colore blu.Come un pezzo di mare smarrito…’Buonasera, ero passato a vederti oggi, ma eri uscito, non c’è nulla in casa da mangiare, abbiamo bisogno di aiuto’…Collins e Cooper sono liberiani o allora complici. Dicono che non possono tornare a mani vuote al paese e aspettano che arrivino i soldi da lontani conoscenti. Passano quasi sempre e affermano di conoscere un console onorario della Liberia da qualche parte a Niamey. Sarebbe bello fosse vero. Potrebbero sistemare i documenti e diventare visibili, almeno occasionalmente.Vorrebbero continuare il viaggio. Pure loro sono fuggiti dalla Libia e dal passato. Come i due nigeriani che sono apparsi coi calzini e le pantofole. Avevano lavato le scarpe e poi messe ad asciugare presso la ditta di trasporti. Dalla Libia all’Algeria per essere derubati del lavoro di un anno. Il ristorante che gestivano nei pressi di Tripoli funzionava bene. In Libia c’erano molti nigeriani che volevano attraversare il mare. Loro invece si erano fermati. La loro attività era redditizia ed erano contenti. Solo la guerra ha rovinato tutto e sono scappati. Dopo il sequestro dei documenti sono stati espulsi fino al confinante Mali e infine sono approdati a Niamey…’Bonne nuit’…Semplice come un messaggio scritto sulla sabbia da un autore che non ha voluto firmarsi. Buona notte come farebbero due persone normali prima di riposare adesso che le notti sono limpide e fresche. Buona notte…. Di nulla,scriveva nel suo ultimo SMS Laurentine. Grazie anche a te per l’accoglienza e che Dio ti benedica. Lei viene dal confinante Burkina Faso e lavora in una libreria. Le hanno chiesto dei soldi solo perché straniera e parlava di un traffico di ragazze nella zona dove si coltiva l’uranio, ad Arlit. Le commerciano per il Marocco e metterà per iscritto quello che ha visto e sentito nel suo viaggio.

..Grazie per il messaggio, domani ti aspetto…Laure.

 

Mauro Armanino, Niamey, Gennaio 2012