Balneari, al “no” di Gnudi rispondono piccati Licordari e la Regione

REGIONE – La Commissione Europea ha chiuso la procedura d’infrazione contro l’Italia per le concessioni demaniali. Per capire l’importanza di questa decisione occorre fare un passo indietro. Nel mirino di Bruxelles c’erano le norme italiane che prevedono che le concessioni per gli stabilimenti balneari, la cui durata è di sei anni, alla loro scadenza si rinnovano automaticamente per altri sei anni. Questo, per l’Unione Europea, andava contro le regole sulla concorrenza. La Commissione aveva quindi inviato all’Italia due lettere di messa in mora, il 29 gennaio del 2009 e il 5 maggio 2010. Ora, le misure adottate di recente dal nostro Paese si allineano alle direttive europee. La chiusura dell’infrazione è stata accolta con soddisfazione dai balneari. Ora – si legge in una nota – si potranno cercare soluzioni nazionali adeguate e soddisfacenti. Tuttavia, il Ministro al Turismo Piero Gnudi non intende chiedere la deroga all’Unione Europea sull’entrata in vigore della direttiva Bolkestein, che liberalizzerà le concessioni balneari dopo la scadenza del 2015. La scelta, resa pubblica dal Ministro a Bologna, è stata appresa con disappunto dalla categoria. Su questo aspetto, il Presidente di Assobalneari Italia Fabrizio Licordari ha spiegato che nel corso dell’ultima riunione con il Governo a Roma, il ministro Moavero Milanesi aveva spiegato che l’Italia ha guadagnato credibilità e peso in Europa e anche una maggiore possibilità di essere ascoltata. Da queste parole – ha dichiarato Licordari – tutti avevamo inteso che si apriva uno spiraglio per chiedere qualcosa di più all’Europa, ad esempio la famosa deroga. Ora, la dichiarazione di Gnudi viene vista dal comparto come un’interferenza. Il Ministro al Turismo – ha spiegato ancora il Presidente di Assobalneari – dovrebbe aiutare e spronare il suo collega nelle relazioni con Bruxelles, non il contrario. La dichiarazione di Gnudi ha fatto infuriare anche la Regione Liguria. Il Vice Presidente Marylin Fusco ha chiesto oggi un incontro urgente con il Governo per conoscere quali siano le decisioni effettive e per non dare informazioni sbagliate.