Balneari, chiusa la procedura d’infrazione UE. Ma l’Italia non intende chiedere deroghe

REGIONE – La Commissione Europea ha chiuso la procedura d’infrazione contro l’Italia per le concessioni demaniali. Le misure adottate di recente dall’Italia, infatti, si allineano alle direttive europee, cosa che fino ad oggi non era avvenuta. Nel mirino di Bruxelles c’erano le norme italiane che prevedono che le concessioni per gli stabilimenti balneari, la cui durata è di sei anni, alla loro scadenza si rinnovano automaticamente per altri sei anni. Questo, per l’UE, andava contro le regole sulla concorrenza. La chiusura dell’infrazione è stata accolta con soddisfazione dai balneari. “Ora – si legge in una nota – si potranno cercare soluzioni nazionali adeguate e soddisfacenti”. Tuttavia, il Ministro al Turismo Piero Gnudi non intenderebbe chiedere la deroga all’Unione Europea sull’entrata in vigore della direttiva Bolkestein, che liberalizzerà le concessioni balneari dopo la scadenza del 2015. La scelta è stata appresa con disappunto dalla categoria. Tuttavia, i balneari chiedono che la durata delle concessioni sia almeno di cinque anni, in linea con quanto previsto dalla normativa fiscale italiana.