Casarza L., imprenditore chiede di aprire una videolottery. Molteplici le reazioni

CASARZA L. – Un imprenditore ha chiesto di poter aprire una sala da gioco nel territorio di Casarza L. Si tratta di un impresario locale e l’intenzione pare seria. Quella che per i casarzesi fino ad oggi era solo una voce, è stata confermata questa mattina dal Sindaco Claudio Muzio. Come ci ricorda la la Fondazione Antiusura  in Italia ci sono 800mila giocatori patologici, 2 milioni quelli a rischio. La spesa pro capite è di 1.260 euro ed è la più alta del mondo.L’area scelta per l’apertura dell’attività si trova nella zona industriale di Tangoni. Un terreno – ha spiegato il primo cittadino – lontano da abitazioni, chiese, associazioni, scuole e con un ampio parcheggio pertinenziale alla videolottery. Un rischio annusato da numerosi abitanti dopo le scelte di limitare pesantemente il gioco a Lavagna e Rapallo. Prima o poi i gestori di queste attività avrebbero cercato spazi nell’entroterra per sfuggire alle restrizioni dei comuni costieri. Cosa che in val Petronio sta accadendo. I consiglieri di “Insieme per Casarza” han presentato una mozione al fine di contrastare l’apertura di sale da gioco o di locali dotati di macchine per l’azzardo, promuovendo divieti ferrei. Il Sindaco ha già dato una prima risposta: Ne discuteremo in consiglio comunale ma non intendo prestare il fianco a strumentalizzazioni del tema. Ognuno ha le sue posizioni morali, ma se queste attività sono consentite dallo Stato – ha spiegato – non intendo certo oppormi. E’ giusto che vengano controllate e l’area di Tangoni ben si presta a questo discorso. Secondo Muzio emettere un’ordinanza sindacale risulterebbe fuori luogo e sarebbe rischioso. A Rapallo – ha ricordato – sono in piedi due ricorsi al tar contro le restrizioni varate dal Comune. Sarebbe più giusto – ha proseguito – impedire il gioco nei bar o in luoghi dove è più difficile controllarlo o smettere di fare pubblicità in televisione. “Insieme per Casarza”, tuttavia, ricorda che la ludopatia è un fenomeno devastante per tante persone e che – secondo i dati dell’Asl – ha contribuito alla rovina di migliaia di famiglie. Le istituzioni – scrivono i consiglieri nella mozione – devono prendere posizione in modo fermo e deciso, in mancanza di misure legislative adeguate.