Il ricordo di don Franco Stanchi: uomo schietto e cordiale, dedito al popolo di Dio

CHIAVARI – Don Franco Stanchi era uomo schietto e cordiale, dalla spiritualità solida. Amava la gente ed in particolare i suoi confratelli sacerdoti, con i quali più da vicino aveva condiviso il cammino terreno in questi ultimi mesi trascorsi alla Casa del Clero di Chiavari. A tratteggiarne il profilo, durante la Santa Messa esequiale celebrata in Cattedrale, è stato Mons. Giancarlo Crovetto, suo compagno di ordinazione sacerdotale, che, richiamando le parole del vangelo, ha sintetizzato il ritratto di don Franco in una frase “Ecco un uomo dove non c’è falsità”. In ogni parrocchia don Franco aveva saputo formare una famiglia spirituale, che gli è stata vicina, insieme ai suoi congiunti e parenti, anche nell’ultimo periodo di vita. Don Franco ha affrontato il suo calvario guardando in faccia la sofferenza e affidandosi al Signore. Il suo desiderio di creare comunità è stato corrisposto in Cattedrale con un ultimo grande dono: la presenza di tanti confratelli sacerdoti della diocesi e non solo, oltre a numerosi fedeli delle sue parrocchie. E’ quanto ha richiamato il vescovo nell’omelia: Don Stanchi aveva preso molto sul serio l’invito al rinnovamento chiesto dal Concilio, pensando all’autenticità della vita cristiana. Persona trasparente, dedito al popolo di Dio, al servizio di Cristo Signore e della Chiesa, ha vissuto con passione la sua missione terrena, trovando la strada della fraternità e percorrendola. Un’eredità spirituale che lascia al presbiterio e ai fedeli che lo hanno conosciuto. “La resurrezione – ha concluso Mons. Tanasini – comporta anche far memoria che la nostra vita non è finita. La Vergine Maria lo accompagni nella dimora celeste preparata anche per lui.” La salma è stata tumulata nel pomeriggio a Maissana, suo paese natale.