Pasqua, il Vescovo: “La Resurrezione è presente nella nostra vita”

DIOCESI – Riportiamo una sintesi dell’omelia del Vescovo pronunciata in occasione della S. Messa di Pasqua: “Nel racconto della Resurrezione fatto da Giovanni nel suo Vangelo, emerge l’atteggiamento del discepolo Giovanni che “vide e credette”. Colpisce che prima del contatto con il Risorto egli sia stato in grado di comprendere il significato di quel sepolcro vuoto, dove acquistano valore la presenza delle bende e del sudario, che smentivano l’ipotesi del rapimento del cadavere. E’ intervenuto l’amore del discepolo prediletto che ha visto e ha creduto. Inizia in Giovanni le fede pasquale. Dopo ci saranno le testimonianze, le prove per gli increduli. “Beati quelli che pur non avendo visto crederanno!” E’ un invito a inoltrarci nel grande evento pasquale e a parteciparvi, condividendo la nostra condizione. La Resurrezione è spesso pensata come un fatto lontano, tutt’al più come una prospettiva di speranza. E’ la resurrezione a dare senso alla nostra vita cristiana oggi! La resurrezione è presente nella nostra vita. Come? Ci sono anche per noi segni che alimentano la nostra fede. Il sepolcro vuoto ci parla dell’uscita dalla morte alla vita. Il credente è chiamato a ripercorrere la stessa strada del risorto. “Se il chicco di grano caduto in terra non muore non porta frutto”. Il segno del sepolcro vuoto fa riascoltare queste parole in modo nuovo. Seguire Gesù non è solo attuare degli insegnamenti, ma affidarsi a Lui. La vita sacramentale consente di farci plasmare dal Risorto. Tutte le espressioni della vita nuova ci vengono indicate dal Vangelo. Umanità plasmata dalla Parola del Signore. Scopriamo la capacità di aprirci ad una realtà più grande di quella della vita terrena, convinti che quella sia la vita vera. La capacità di aprirsi a quello che il mondo neppure riesce a dirsi. Non ci affascina l’esperienza di colui che si lascia imbevere della Parola di Cristo? La Resurrezione è la vittoria su tutto ciò che è male. La Chiesa è impegnata ad affrontare le difficoltà della vita presente, non con scelte di morte! Non è la morte che risorge. Sosteniamoci gli uni gli altri, dando vita al mondo dei risorti, creando un autentico clima di carità fraterna.