Slot machine: scatta l’obiezione di coscienza dei baristi

GENOVA – Obiezione di coscienza dei baristi: si potrebbe definire così il nuovo fenomeno che si sta affacciando in modo timido, ma significativo in varie città italiane. Anche nel Tigullio c’è una parte di bar che non hanno macchine da gioco; a Chiavari c’è chi le aveva, ma ha deciso di disfarsene: antesignani di questa linea tendenza sono stati Bruno e Giusy che hanno optato già da tempo di fare togliere le slot machine dal bar Franco, proprio perché vedevano alcuni loro clienti avviati verso forme preoccupanti di dipendenza. Accanto a questa efficace forma di reazione, praticata da chi vede da vicino i giocatori a rischio, si continuano a muovere le acque in campo istituzionale: dopo Rapallo e Lavagna, si attende che altri Comuni provvedano ad emanare regolamenti limitativi sull’apertura delle sale giochi: i consiglieri del Popolo della Libertà di Sestri L. hanno presentato a tale scopo una mozione per il prossimo Cons comunale. D’altra parte, i Comuni chiedono da tempo una legge regionale che limiti la proliferazione delle sale da gioco: forse, la Liguria sta per approdare ad un primo risultato: nel consiglio regionale di giovedì prossimo 26 aprile sarà discussa e votata la proposta presentata dal consigliere di maggioranza Armando Ezio Capurro.