Tigullio, due B&B evasori totali scoperti dalla Finanza

TIGULLIO – Due evasioni a Chiavari nell’ambito della ristorazione. Le indagini sono in corso di svolgimento da parte della Guardia di Finanza. Due Bed&Breakfast sono risultati evasori totali: il primo è a Carasco, il secondo a Lavagna. Le dichiarazioni dei redditi non presentate sono relative al 2010 e al 2011. Il gestore del primo locale aveva comprato un’autovettura del valore di 47mila euro, cifra che però non corrispondeva con i ricavi irrisori che dichiarava al fisco. Nel secondo caso, invece, i militari hanno raccolto notizie in loco, tra i lavagnesi. Ora, entrambi i responsabili sono chiamati a mettersi in regola, ma gli esercizi non sono stati chiusi. La Guardia di Finanza sta calcolando l’ammontare dei ricavi evasi: se la cifra supererà i limiti previsti dalla legge scatterà la denuncia all’autorità giudiziaria. I controlli sono stati effettuati in questi giorni da ben undici pattuglie. Nello stesso tempo, sono stati condotti controlli sull’emissione degli scontrini e delle ricevute fiscali da parte degli esercenti. Otto le sanzioni elevate nel Tigullio. Su questo, occorre ricordare cosa prevede la normativa italiana. L’esercente che vende un oggetto senza battere lo scontrino, rischia il pagamento del 100% dell’Iva evasa oltre ad una sanzione non inferiore a 516 euro. Se il negoziante regolerà la propria posizione entro 60 giorni, pargherà solo un quarto della multa. Questa se è la prima volta che viene colto in flagrante dai finanzieri. Nel caso fosse un recidivo, si aggiunge una penale dell’Agenzia delle Entrate. Se l’interessato viene sanzionato quattro volte in cinque anni rischia la chiusura del negozio. In casi estremi si arriva alla revoca della licenza. Tornando alle indagini, sul territorio della Provincia di Genova sono stati effettuati anche controlli sul commercio ambulante abusivo. In tutto sono stati sequestrati 824 prodotti con marchio d’impresa falsificato. Cinque i responsabili denunciati, di cui tre stranieri. Sequestrati anche 45 mila tra cosmetici e articoli di bigiotteria privi dei requisiti di sicurezza richiesti dalla legge. Infine, sono stati scoperti, con riguardo a 7 datori di lavoro, 17 lavoratori in nero. Di questi, 15 sono italiani, 2 gli stranieri.