I racconti dal Niger di Padre Mauro Armanino

NIGER – Pubblichiamo la corrispondenza di Padre Mauro Armanino, sacerdote diocesano missionario in Niger. Il Destino di Yvette. Magari tutto è già stato scritto. Oppure rimangono i margini. O allora gli spazi tra una paroal e l’altra. Il Destino di Yvette si è fatto in modo che suo figlio nascesse a Niamey qualche giorno fa.Nella maternità di Yantala di mattina verso le sette.Il primo figlio di Yvette che non sa dove si trova il padre del bimbo. Lei è nata a Kinshasa, capitale della Republica Democratica del Congo. Orfana di padre è stata allontanata dalla casa ad opera della matrigna.Dopo un fallito tentativo di convivenza con la sorella maggiore si è trovata sulla strada appena adolescente.Per trovare un posto a dormire al mercato ha dovuto pagare col suo giovane corpo. Sulla strada si imparano cose e mestieri.Si cammina di notte e succede di incontrare buona gente che apre la propria casa. E’ andata così e Yvette si è trovata a fare la piccola governante della seconda donna di un poliziotto.Un altro inconveniente carnale l’ha fatta estromettere anche da questa casa.Yvette si trova di nuovo sulla strada e stavolta è una signora che la prende a benvolere e la porta con sé nel vicino Congo Brazzaville. La signora, coinvolta nel commercio con il Benin è arrestata per insolvenza e Yvette si mette ancora sulla strada. E stavolta è un nigerino che la incontra a Cotonou, nel Benin.Commercia con talenti calcistici tra l’Africa Occidentale e la Francia. Fa crescere i bambini prescelti e quando l’età si fa compatibile organizza i provini con le società calcistiche.Questo mestiere lo fa stare assente spesso e Yvette impara a dialogare con le sue solitudini di giovane donna.Il suo compagno vuole darle anche il suo dio.E’ un musulmano e le insegna come fare le abluzioni, come purificarsi e come pregare. Le insegna anche come vendersi senza ammalarsi.Come frequentare i locali notturni e come svestirsi bene per piacere ai clienti. Dare ma non molto. Mostrarsi ma non tutta.La invita a cantare perché si accorge che Yvette ha una bella voce. Era un membro della corale nella chiesa che frequentava da bambina.Pubblica anche alcune cassette di musica e ha conservato uno dei manifesti che la mostrano in scena. Con lui si spostano in Ghana e poi in Togo. Finalmente il suo compagno, di origine nigerina, le chiede di accompagnarla in Mali per rincorrere altri talenti di calcio. Ed è allora che arriva, attesa e prevista come un’incognita, la guerra. Devono scappare entrambi mentre Yvette è incinta e si trova a poche settimane dal parto.Arriva un giorno e chiede aiuto perché nel frattempo il padre del bambino è scappato e la famiglia non vuole sapere nulla della faccenda.Sola come agli inizi e come sempre si trova a passare da un ufficio all’altro e da una chiesa all’altra. Nasce il bimbo mentre si trova ospite di una chiesa neo pentecostale del centro di Niamey.Con circa un centinaio di fedeli e quasi tutti di origine straniera compreso il pastore.Anche il custode della chiesa è straniero e avrebbe voluto essere riconosciuto come rifugiato.La sua domanda è stata rifiutata dalle autorità nazionali.Lui in cambio e a causa del nome, non ha rifiutato di accogliere Yvette a casa sua.Una piccola camera ritagliata sull’angolo della casa parrocchiale.Dice di chiamarsi Destin, Destino. Tutto allora diventa improvvisamente chiaro.C’è sempre da qualche parte un Destino e dall’altra Yvette e il neonato.Lo porta come un principe e chiede se conosco per caso un padre che ne voglia prendere cura.E come nome ha detto che vuole dargli un nome anche difficile a pronunciare.Il primo sarà quello di suo padre e l’altro ha detto di scriverlo su un foglio.Mauro sarà l’altro suo nome del Destino.Quello che rimane da scrivere nei margini.

 Mauro Armanino, Niamey, giugno 2012