Aggressione in Fontabuona. Messaggio dei preti: Una ferita per la nostra vallata

CICAGNA – L’aggressione ai danni di uno straniero avvenuta a Verzi di Lorsica domenica scorsa ha suscitato profonda eco in tutta la Val Fontanabuona e non solo. L’uomo, ferito gravemente e ricoverato in prognosi riservata in rianimazione a Lavagna, è stato trasferito in reparto. Le sue condizioni di salute stanno migliorando.  Rimasto sempre cosciente, avrebbe  fornito ai carabinieri gli indizzi necessari per risalire agli autori del grave fatto di cronaca. I tre, denunciati dai militari dell’Arma il giorno successivo all’aggressione, permangono a piede libero in attesa della decisione dell’Autorità Giudiziaria. Rischiano l’accusa di tentato omicidio in concorso. I tre uomini, la cui identità è stata resa pubblica a mezzo stampa, sono persone incensurate, conosciute e benvolute in vallata. Nulla avrebbe fatto credere che potesse essere commesso un reato così grave. I sacerdoti della Fontanabuona, particolarmente scossi da quanto è accaduto, hanno deciso di scrivere un messaggio congiunto, in cui parlano di “Una ferita per la nostra vallata”.

Di seguito riportiamo il testo integrale del messaggio dei preti della Val Fontanabuona:

Messaggio dei Parroci della Valfontanabuona   

In quanto parroci di questa vallata che amiamo , come pastori delle comunità coinvolte  e  annunciatori del vangelo in mezzo alla nostra gente , vorremmo anche noi dire una parola  su quanto è successo in questi giorni. E’ un episodio che ci addolora profondamente.

            Non ci sentiamo giudici di nessuno, immaginiamo soltanto quanta inutile sofferenza questa aggressione abbia portato e stia portando tanto in chi l’ha subita come in chi l’ha prodotta e nella sua famiglia.

            Siamo ben consapevoli che il fatto scaturisce da una notevole quantità di disagi. Da una parte il disagio di  chi, nella difficile condizione di immigrato,  aggravata dalla mancanza di lavoro, di casa, di relazioni buone e normali,   vive lontano dalla propria famiglia e dal proprio paese e,  incapace di gestire adeguatamente le sue difficoltà,  diventa un problema per la comunità.

            Dall’altra parte Il disagio di gente normale e onesta che insidiata nella propria  sicurezza si sente aggredita e messa in pericolo e non è in grado di difendere le sue proprietà e il frutto del proprio lavoro.

            I problemi esistono e vanno affrontati  ma   la soluzione non può venire dalla violenza  e dal farsi giustizia da se. Anche perché la violenza genera altra violenza . Gesù  ha mostrato il limite della legge del taglione, superando la logica della vendetta con la proposta ben più alta dell’amore ai nemici.  Gandhi , che pure non era cristiano,  diceva che  “occhio per occhio finisce col rendere tutto il mondo cieco”.

             Quanto è successo è certamente frutto di una esasperazione ma rappresenta una  sconfitta e una ferita in quel progetto di mondo unito, di dialogo, di unità nelle differenze e  di pace   che  scaturisce dal vangelo e in cui crediamo .

            Siamo certi che questa convinzione è condivisa  da tante  persone(anche extracomunitari)   che vivono nelle nostre comunità e sul nostro territorio. Con loro e con tutte le persone di buona volontà continueremo ad impegnarci nella linea della giustizia, dell’accoglienza e della solidarietà, per costruire insieme la fraternità universale.

 

        I preti della Valfontanabuona                  don Bacigalupo Valentino

                                                                                  don Beronio Daniele

                                                                                  don Iozzelli Emilio

                                                                                  don Mario Moltedo

                                                                                  don Muratore Gian Emanuele

                                                                                  don Motti Piergiorgio

                                                                                  don Niyuhire Gratien

                                                                                  don Tavella Federico