Città metropolitana: Tigullio entra compatto ma chiesta maggiore attenzione

GENOVA – Accorpamento delle Province di Savona e Imperia, Città metropolitana di Genova coincidente con l’attuale Provincia di Genova e Provincia di La Spezia dai confini immutati:  è questo il contenuto del documento sul riordino delle Province liguri che il Comitato delle autonomie locali della Liguria (Cal) ha votato quest’oggi. La delibera passerà ora alla Regione Liguria, che entro il 23 ottobre dovrà inoltrarla al governo, con eventuali modifiche che però non contraddicano il testo approvato. L’esito del voto ha visto 17 voti favorevoli, 5 contrari (i rappresentanti dell’imperiese) e 8 astensioni (i rappresentanti del savonese). Favorevoli invece i voti dei rappresentanti del Tigullio, nonostante i consigli comunali di sei comuni (Zoagli, Chiavari, Carasco, Cogorno, Casarza Ligure e Moneglia) abbiano approvato nei giorni scorso degli ordini del giorno contro l’inclusione nella Città metropolitana di Genova e a favore della creazione di una nuova Provincia del Levante che accorpi l’intero territorio del Tigullio con quello della Provincia di La Spezia. Cinque i comuni (Lavagna, Sestri Levante, Rapallo, Cicagna e Orero), che hanno invece votato ordini del giorno a favore della permanenza nella Città metropolitana. A far propendere per il sì i rappresentanti del Levante genovese nel Cal è stato un emendamento aggiunto all’ultimo momento nel testo della delibera, nel quale si chiede alla Regione Liguria che, nei 20 giorni in cui si occuperà del processo di riordino, interpelli i comuni tigullini e definisca “insieme a loro” un progetto comune capace di tenere conto delle istanze e delle volontà di quei territori. I comuni del Levante che guardano con interesse a una nuova Provincia unica con La Spezia ritengono che la partita possa ancora giocarsi in Regione.