Papa: la fede è un “esodo” da se stessi, per affidarsi a Dio

CITTA’ DEL VATICANO – Il Papa, che ha aperto la settimana scorsa un ciclo di catechesi sull’anno della fede, questa mattina durante l’udienza generale si è soffermato sul senso della fede cristiana in questo nostro tempo. La fede è un “esodo” -ha spiegato BenXVI – implica la necessità di “uscire da se stessi, dalle proprie sicurezze, dai propri schemi mentali, per affidarsi all’azione di Dio che ci indica la sua strada per conseguire la vera libertà, la nostra identità umana, la gioia vera del cuore”. Quindi ha posto una domanda provocatoria: Cosa significa credere oggi? Nel mondo contemporaneo – ha evidenziato – insieme a tanti segni di bene, cresce anche un certo deserto spirituale. “Il mondo della pianificazione, del calcolo esatto e della sperimentazione, in una parola il sapere della scienza pur importante per la vita dell’uomo, da solo non basta. Noi – ha sottolienato il Papa – abbiamo bisogno non solo del pane materiale, abbiamo bisogno di amore, di significato e di speranza, di un fondamento sicuro, di un terreno solido che ci aiuti a vivere con un senso autentico anche nella crisi, nelle oscurità, nelle difficoltà e nei problemi quotidiani”. La fede, nella prospettiva del Papa, è proprio questo: Un fiducioso affidarsi a Dio, colui che dà una certezza diversa, ma non meno solida di quella che mi viene dal calcolo esatto o dalla scienza l’adesione a un ‘Tu’ che dona speranza e fiducia”.