Cgil: infrastrutture e bioedilizia per combattere la crisi del settore

TIGULLIO – E’ il settore delle costruzioni quello che ha risentito maggiormente in questi anni della crisi, con i comparti del legno (legato alla cantieristica navale), dell’ardesia e dell’edilizia ad aver subito in questi anni un drastico calo degli occupati. Attualmente nell’edilizia, nella provincia di Genova, trovano lavoro circa 8000 persone (oltre 2.500 nel solo Tigullio). Nel 2010 gli occupati erano quasi 11.500: un calo negli ultimi 2 anni del 24,4% a livello provinciale, con un dato più marcato per il Tigullio dove ha raggiunto il 30%. Stessa linea di tendenza per il settore del legno, dove ci sono attualmente una 40 di persone in cassa integrazione e dei 250 occupati di tre anni fa ne restano una settantina, e per quello dell’ardesia, dove in questi anni i posti di lavoro bruciati sono stati oltre 400. Le strade per uscire dalla crisi e invertire la tendenza ci sono secondo i responsabili della Cgil del Tigullio. Puntare sicuramente sulle infrastrutture legate all’industria e al turismo (come il tunnel della Fontanabuona e il prolungamento di Viale Kasman), al risanamento del dissesto idrogeologico del territorio, ma anche sul comparto della bioedilizia con interventi di riqualificazione edile caratterizzati dal basso impatto ambientale.