Treni, aumenti e disservizi: la protesta dei pendolari

REGIONE – Con immancabile puntualità – si legge sul blog dei pendolari liguri – arrivano nuovi tagli alle risorse per il trasporto pubblico e tocca tirare la cinghia. A dirlo è la coordinatrice Sonia Zarino. Nel concreto mancano 4,5 milioni di euro a copertura del servizio ferroviario ligure. Così dal primo gennaio 2013 il prezzo dei biglietti e degli abbonamenti aumenterà del 3,1 %. In concreto, la tratta Chiavari Genova passerà da 7 euro e 80 a 8 euro. L’abbonamento mensile salirà a 62 euro. Inoltre, con il cambio dell’orario, dal 10 dicembre, partiranno i primi tagli: saranno cancellati il treno della neve Genova-Limone e il bus notturno da Voghera. Secondo l’Assessore regionale ai Trasporti Enrico Vesco si tratta di servizi poco frequentati che faranno risparmiare 525 mila euro. Da febbraio, però, potrebbero partire altri tagli, per non parlare di nuovi aumenti tariffari da giugno, la conferma che anche nel 2013 non ci sarà bonus per gli abbonati seppure sarà tenuta la Carta Tuttotreno. Contro la manovra annunciata dalla Regione protestano i pendolari liguri e le associazioni di categoria. A forza di tagliare i rami del trasporto pubblico – dicono – se ne sta mettendo a rischio la sopravvivenza stessa. Sono anni che tagli e aumenti non servono a rimettere in sesto le sorti del trasporto pubblico locale, mentre a risentirne sono tutti i cittadini che a fronte di forti rincari dei prezzi vedono peggiorare il servizio. Questo in un momento di crisi, che fa aumentare la domanda di trasporto pubblico rendendo ancora più evidenti le carenze e i disservizi che ogni giorno si riscontrano nel settore. Sempre secondo il coordinamento dei pendolari, ad oggi manca una programmazione, una visione di insieme del tema della mobilità, una testa pensante che coordini a livello regionale e provinciale le strategie, le risorse e le decisioni. Infine, l’Assessore Vesco ha lanciato la proposta di legare il costo degli abbonamenti ferroviari all’indice Isee o al reddito per favorire chi utilizza il treno. Una pensata criticata dai pendolari del blog genova-milano.it: l’iniziativa finirebbe per punire chi ha un reddito da lavoro dipendente per favorire chi nasconde al Fisco le sue entrate.