La Diocesi piange la scomparsa di Mons. Giancarlo Crovetto

don giancarlo crovettoDIOCESI – Se n’è andato in punta di piedi, con quello stesso stile mite e discreto con il quale la nostra Diocesi lo ha conosciuto e profondamente amato. Monsignor Giancarlo Crovetto era nato a Sestri Levante il 9 aprile del 1941. Figlio unico di madre rimasta vedova in giovane età, era entrato in seminario giovanissimo. Ordinato sacerdote il 29 maggio del 1966 all’età di 25 anni, il suo primo incarico lo porta a Rapallo come vicario nella parrocchia dei Santi Gervasio e Protasio. Dal 1969, per 5 anni, guida la comunità di San Rocco di Ognio, per poi arrivare a Lavagna nel 1974, dove nel tessuto parrocchiale di Santo Stefano lascia un segno profondo di amicizia e comunione. Dal 1990 è trasferito a Chiavari come vice parroco di Rupinaro; dal ’94 al ’97 è anche amministratore di Coreglia Ligure. Mons. Crovetto unisce l’impegno in parrocchia all’attività di studio: conseguita la licenza in teologia dogmatica alla Pontificia Università Lateranense di Roma, dal 1995 è direttore dell’Istituto diocesano di Scienze religiose nel quale presterà servizio come insegnante. Il suo impegno in Diocesi è ampio: segretario del vescovo Careggio dal 1997, nel dicembre 2003 diventa Vicario Generale. Dal settembre 2005 ritornerà in Seminario come Rettore per un anno. Nonostante le sue condizioni di salute comincino a dare segnali di preoccupazione, sostenuto dalla fede e dalla speranza mons. Crovetto riusciva a stupire i numerosissimi amici che aveva accanto per la sua capacità di sorridere alla vita, nonostante tutto. Umile, pacato, ma allo stesso tempo saggio e profondo. Amava la musica, ammirare i paesaggi della natura dai quali coglieva la bellezza con fine sguardo poetico per immortalarla con la sua inseparabile macchina fotografica. Attualmente era canonico della Cattedrale di Chiavari e delegato vescovile per l’Ecumenismo. E proprio nella settimana di preghiera per l’unità dei cristiani il Signore lo ha chiamato accanto a sè. La scomparsa di monsignor Crovetto lascia un grande vuoto nel cuore di chi lo ha conosciuto e stimato. Di Telepace è stato grandissimo amico e uno dei primi collaboratori, inaugurando lo spazio serale di commento al Vangelo che ha portato avanti per lungo tempo. Sono suoi, inoltre, i bellissimi intervalli che accompagnano ormai da anni le nostre trasmissioni. Nel dono totale di sè a Dio e ai fratelli, don Gian ha scritto con la sua esistenza una delle più belle pagine di vita presbiterale. Alla comunità diocesana la grande eredità di un prete, di un padre, che dal cielo – ne siamo sicuri – continuerà a indicarci la strada della santità. Con il sorriso di sempre.