La sfida della comunione: il cammino della Chiesa di Chiavari per i prossimi anni

Cattedrale_ChiavariDIOCESI – Un anno di lavoro consegna alla Diocesi di Chiavari i nuovi orientamenti per la “cura pastorale”.
La riflessione della Chiesa diocesana sul cammino che la attende nei prossimi anni mette al centro il tema della “comunione ecclesiale”.
Il documento prende avvio dal fondamento ecclesiologico alla base della comunione, la vita trinitaria della quale ogni uomo è partecipe per essere creato a immagine e somiglianza di Dio e per il Battesimo ricevuto.
Vita fraterna che chiede di essere riconquistata con volontà, dedizione e impegno nello stile della corresponsabilità.
Il documento sottolinea la ricchezza della Chiesa diocesana, nella quale sta crescendo il rapporto fraterno tra i presbiteri l’apporto di un laicato più maturo e attento agli impulsi ricevuti per il compito evangelizzatore.
Il richiamo alla collaborazione chiede a preti, laici e religiosi di vivere questa dimensione all’interno dei nuovi “Ambiti di comunione pastorale” costituiti all’interno di ciascuno dei cinque Vicariati della Diocesi. Ambiti di fraternità e incontro che comprendono parrocchie vicine per territorio di appartenenza e nelle quali si condivide l’annuncio del vangelo, l’educazione alla fede e la testimonianza della carità. La comunione dovrà declinarsi in due forme: una comunione “affettiva”, che i presbiteri vivono tra loro nell’amicizia e nella condivisione della stessa vocazione, e una comunione “effettiva” che dovrà manifestarsi nell’aiuto pastorale e nel confronto sulle problematiche per arrivare a concordare soluzioni comuni.
Assicurare la collaborazione pastorale, però, potrà essere possibile attraverso un impegno serio nella formazione dei laici, i quali saranno sempre più chiamati ad assumersi compiti di natura ministeriale, liturgica e di animazione. Anche le comunità più piccole, pertanto, sono chiamate ad arricchirsi dall’incontro con le altre parrocchie vicine, salvaguardando una propria identità che non potrà affermarsi con l’isolamento e la contrapposizione.
“L’intento – scrive il vescovo Alberto Tanasini – è che nessuno venga trascurato, che nessuna risorsa vada perduta e che le situazioni siano meglio affrontate in ordine al servizio del Regno di Dio”.