Don Andrea Brusco: sacerdote improntato all’unità e alla condivisione della Parola di Dio

funerale don andrea bruscoCHIAVARI – La vita terrena di Don Andrea Brusco si sviluppa in un arco temporale di quasi 70 anni, 46 dei quali di sacerdozio ministeriale. Ma non è certo la biografia scarna di quanto don Andrea ha fatto e delle parrocchie condotte a segnarne i tratti caratteristici più importanti. Nell’introdurre la celebrazione della Santa Messa esequiale, don Mario Moltedo, ordinato sacerdote insieme a don Andrea Brusco il 29 giugno 1967 da Mons. Luigi Maverna, ha parlato di un cammino intenso segnato da momenti luminosi e di svolta. La prima svolta è stata l’incontro con la spiritualità dei focolari, avvenuta negli anni 70, dopo il concilio, per il tramite di due sacerdoti che vivevano nel presbiterio di Tasso: don Pasquale Marcone e don Giancarlo Crovetto. “Un percorso spirituale di crescita che non si è più interrotto – ha spiegato don Mario Moltedo – che ha segnato in positivo anni di fecondità”. La seconda svolta nel 2009 con l’avvento della malattia. Dopo il trapianto di midollo, una lunga fase caratterizzata da ripresa e ricadute, imprevisti e complicazioni, sino alla morte avvenuta sul finire della domenica, giorno della resurrezione, la domenica delle Palme, inizio della settimana Santa. In tutto questo periodo don Andrea ha vissuto con serenità, fedeltà e fatica. Una sofferenza donata che ha generato amore, della sua famiglia, dei confratelli presbiteri, del personale della Casa e dell’ospedale, dei parrocchiani. La partenza per il paradiso di don Andrea Brusco avviene ad un mese da quella di Don Giancarlo Crovetto. Il legame e le affinità tra i due sacerdoti sono state evidenziate dal vescovo nell’omelia: la loro fraternità non era chiusa, ma nasceva da una vera spiritualità di unità portata ad essere spiritualità sacerdotale. Sottolineo tutto questo – ha detto Mons. Tanasini – perchè credo sia un grande dono che hanno fatto al presbiterio diocesano. E’ uno spirito che ha alimentato il metodo pastorale di Don Andrea, un’impostazione profonda. Il secondo aspetto messo in luce dal vescovo è quello che ha caratterizzato l’ultimo tratto di vita terrena di don Brusco, un lungo calvario, con uno scontro a tu per tu con la realtà della sofferenza. Passo dopo Passo don Andrea ha accettato ogni diminuzione della sua capacità fisica, dopo averlo combattuto e ne ha fatto un’offerta. Infine il ricordo personale dell’ultimo incontro tra il vescovo e don Andrea, ormai impossibilitato nella parola. In un dialogo fatto di sguardi e condivisione, il sorriso finale di chi si abbandona al Signore. Le ultime parole del vescovo sono per la centenaria madre di Don Andrea, mamma Rosa, sempre al fianco del figlio sino all’ultimo giorno: Mons. Tanasini nel suo messaggio tenero di vicinanza, ha dato una rassicurazione: nessuno potrà sostituire don Andrea, ma tutto il presbiterio l’accoglierà come mamma, in una maternità che continua ancora.