Centrafrica, prosegue la raccolta firme on line

centrafricaBANGUI – L’appello per la Repubblica Centrafricana è davvero urgente. La popolazione sta vivendo un vero dramma sociale, politico e religioso di fronte all’indifferenza della comunità internazionale e della maggior parte dei mezzi di stampa. Il 24 marzo i ribelli della Seleka hanno occupato la capitale, Bangui, e cacciato il presidente Francois Bozizé accusandolo di corruzione e crimini contro l’umanità. Questo atto è stato solo l’epilogo di uno stillicidio di combattimenti cruenti e di scontri più o meno devastanti che, dall’autunno del 2012, hanno sconvolto il Paese. In seguito, il Paese anziché stabilizzarsi è caduto in preda a distruzioni, saccheggi, uccisioni da parte di bande armate e indicibili violenze su donne, bimbi e anziani. Fonti attendibili riferiscono inoltre il reclutamento e l’impiego di minori da parte di diversi gruppi armati. Per cercare di porre l’attenzione su tutto ciò, alcune Associazioni umanitarie impegnate da anni in Centrafrica si sono incontrate a Treviso il 19 giugno scorso, iniziando a fare qualcosa. L’incontro è stato un successo ed è stata avviata una petizione firmata da numerosi enti e associazioni, molte anche del Tigullio. Ora sono chiamati in causa anche i singoli. La raccolta firme on line terminerà il 21 luglio. Per aderire occorre andare sul sito internet avaaz.org. Il link completo invece lo potete trovare sul sito teleradiopace.com nella pagina degli esteri o sul sito missionemaigaro.org. Firmare la petizione è davvero semplice. Basta inserire il nome, la propria mail, il Paese e il CAP della città di residenza. La petizione sarà inviata al Governo italiano e alle autorità internazionali affinché possano dare corso ad un’azione diplomatica nei confronti della crisi centrafricana. Il silenzio intorno alla situazione in Centrafrica è un silenzio da morire! Ogni firma permetterà di squarciare il muro dell’indifferenza.