Centrafrica, Michel Djotodia ha giurato da Presidente. Ma continua l’emergenza umanitaria

michel djotodiaBANGUI – Ieri, nella Repubblica Centrafricana si è ufficialmente insediato alla presidenza Michel Djotodia, capo dei ribelli Seleka che avevano rovesciato, alla fine di marzo, l’allora capo dello Stato Bozizé. Nel Paese africano comincia quindi ufficialmente un periodo di transizione, che dovrebbe durare 18 mesi e condurre ad elezioni. Michel Djotodia ora è il sesto presidente della Repubblica. “Il mio augurio più grande è quello di essere l’ultimo Centrafricano a dover usare la forza per accedere al potere, cosicché l’ordine costituzionale non sia più solo una parola vuota”, ha detto l’ex capo ribelle nel suo discorso. Con la cerimonia di insediamento si è concluso il percorso che, con la creazione di un Consiglio Nazionale e di una Corte costituzionale, ha portato il Paese a dotarsi di istituzioni provvisorie. Un carattere, quello della temporaneità, che il nuovo presidente ha promesso di rispettare: “Farò di tutto per uscire da questa transizione lodato, e a testa alta”, ha dichiarato. Testimoni di questo impegno sono stati il presidente del Ciad, Idriss Déby, e quello del Congo Brazzaville, Sassou-Nguesso, mediatore nella crisi centrafricana. “Una farsa” è stato invece il commento sulla cerimonia del presidente deposto Bozizé, secondo cui la ribellione si è retta solo su “kalashnikov e militari stranieri”. E fuori dalla capitale Bangui continua l’emergenza umanitaria: su 4,6 milioni di centrafricani, piu’ di un milione e mezzo hanno bisogno di aiuti alimentari e medici urgenti.