Centrafrica, un pro-Bozizè al Ministero della Sicurezza

centrafricaBANGUI – Dopo giorni di attacchi e violenze nel quartiere di Boy-Rabe, a nord della capitale Bangui, ha prestato giuramento il nuovo ministro della Sicurezza, nominato pochi giorni fa dal presidente di transizione Michel Djotodia. Ha sorpreso non pochi la scelta del pastore José Binoua per guidare il dicastero cruciale: si tratta di una personalità strettamente legata al vecchio potere di François Bozizé che, nei mesi dell’offensiva della ribellione Seleka, al potere con un colpo di stato dallo scorso 24 marzo, aveva denunciato un “pericolo islamista”. La nomina di Binoua è stata interpretata come un gesto di distensione da parte dell’ex capo ribelle Djotodia nei confronti della vecchia maggioranza politica ma anche come un provvedimento di “facciata” per rassicurare la comunità internazionale. A cinque mesi dal golpe la situazione in Centrafrica rimane fortemente instabile, con gravi conseguenze economiche ed umanitarie. Dal canto suo, il predecessore di Binoua, il numero due della ribellione Noureddine Adam, una figura molto controversa, conserva il suo statuto di ministro di Stato con l’incarico di dirigere il Comitato straordinario di difesa delle conquiste democratiche (Cedad), una specie di servizio di informazione e sicurezza.