Centrafrica, ribelli Seleka evacuati da Bangui ma nel resto del Paese è caos

centrafrica2BANGUI – “Vi chiedo di riprendere il vostro lavoro per garantire la sicurezza delle persone e dei beni. Nel contesto attuale la sicurezza è una priorità per il nostro governo”: lo ha detto il primo ministro Nicolas Tiangaye mentre da alcuni giorni sono in corso operazioni di evacuazione dei combattenti della Seleka dalle caserme e posti di polizia di Bangui occupati dai ribelli che, a cinque mesi dal colpo di stato, continuano a commettere violenze e saccheggi su vasta scala ai danni dei civili. Se nella capitale si potrebbe arrivare a un progressivo ritorno alla normalità, anche grazie alla presenza della Forza africana in Centrafrica (Misca) e al ridispiegamento di poliziotti e gendarmi – riferisce l’agenzia Misna – la situazione rimane precaria nelle regioni nord-occidentali e nord-orientali, confinanti con Camerun e Ciad. “Ogni volta che arrivano in sella a motociclette la gente va a nascondersi e mette il bestiame al riparo. Accade da luglio, quando vengono da queste parti per portarci via tutto. I ribelli hanno già portato via centinaia di capi di bestiame. Quando uno cerca di bloccarli mette a rischio la propria vita. Se intervieni muori per niente” hanno denunciato alcuni abitanti della regione di Markounda (nord-est). Fatti simili vengono commessi in totale impunità anche nelle zone di Bozoum, Paoua, Bossangoa e Kabo, come denunciato dalla Rete dei giornalisti per i diritti umani in Centrafrica (Rjdh), che auspica “un intervento delle autorità e delle forze di sicurezza anche nelle zone più remote e dimenticate per liberare la gente dalla Seleka che continua a dettare legge”.