Il Papa alla Curia: servire la Chiesa con santità, senza chiacchiere, non come una dogana burocratica

papa_francesco_foto_nuovaCITTA’ DEL VATICANO – Questa mattina Papa Francesco ha incontrato i collaboratori della Curia romana, in occasione degli auguri natalizi. Nel suo primo Natale da vescovo di Roma, Francesco ha espresso riconoscenza e gratitudine per chi lavora ogni giorno al servizio della Chiesa, rivolgendo subito un saluto speciale a Mons. Pietro Parolin, neo segretario di Stato di sua santità. Il grazie speciale del Papa è andato a chi ha lavorato in Curia “per tanti anni e con tanta dedizione, nel nascondimento”. “Da questo modello e da questa testimonianza – ha aggiunto – ricavo le caratteristiche dell’officiale di Curia: la professionalità e il servizio”. “Quando non c’è professionalità – ha spiegato Francesco – lentamente si scivola verso l’area della mediocrità. D’altra parte, quando l’atteggiamento non è di servizio alle Chiese particolari e ai loro Vescovi, allora cresce la struttura della Curia come una pesante dogana burocratica, ispettrice e inquisitrice, che non permette l’azione dello Spirito Santo e la crescita del popolo di Dio”. A queste due qualità il Papa ha aggiunto una terza: “la santità della vita”, la più importante nella gerarchia dei valori. “Santità nella Curia – ha detto il Papa – significa anche obiezione di coscienza alle chiacchiere!” che, ha avvertito, “danneggiano la qualità delle persone, del lavoro e dell’ambiente”. Il Santo Padre ha concluso il suo discorso volgendo lo sguardo a San Giuseppe “così silenzioso e così necessario accanto alla Madonna”.