Una giovane della Diocesi divenuta Monaca Trappista di Vitorchiano con il nome di Suor Irene

trappisteVITERBO – Caterina Canepa, una giovane trentenne della parrocchia di San Marziano a Carasco, ha emesso la sua prima professione semplice come monaca trappista del Monastero di Vitorchiano. Si tratta di una comunità dell’Ordine Cistercense della stretta osservanza, che vive con autenticità e purezza la regola di San Benedetto. Caterina ha maturato la sua vocazione all’età di 15-16 anni e l’ha coltivata all’interno del movimento di Comunione e Liberazione, sotto la guida di Don Ambrogio Pisoni. Laureata in lettere antiche, insegnante di greco e latino, appassionata di teatro, pianoforte, canto, tre anni fa Caterina entra nel Monastero di Vitorchiano e inizia il noviziato, accompagnata da sempre dalla materna protezione di Maria. Significativa la data che è stata scelta per la professione, il giorno dell’Annunciazione del Signore. Il rito si è svolto nella riservatezza all’interno del capitolo e presieduto dalla Madre Badessa. I familiari e i tanti amici convenuti per l’evento hanno potuto pregare in chiesa, in attesa che, terminato il rito, la religiosa potesse raggiungerli per festeggiare insieme. Caterina Canepa, per volere della Madre Badessa, ha assunto il nome di Suor Irene. L’attendono altri due anni di vita religiosa, prima della professione solenne. A Suor Irene, ai genitori Vittorio Canepa e Gabriella Ferri, al fratello, le sorelle e tutti i familiari vanno le felicitazioni da parte di Telepace.