Commenti duri e amareggiati sull’eliminazione del divieto di fecondazione eterologa

fecondazione_bimbo-ee541GENOVA – La decisione della Consulta, che ha dichiarato incostituzionale il divieto di fecondazione eterologa, previsto dalla legge 40, viene commentata con amarezza dalle organizzazioni cattoliche: “con la sentenza della Corte costituzionale -hanno dichiarato Paola Ricci Sindoni e Domenico Coviello, presidente e copresidente nazionali dell’associazione Scienza & Vita-, che travalica la funzione politica del Parlamento su temi complessi che riguardano la società civile e i propri modelli di riferimento culturali, prosegue lo smantellamento progressivo a mezzo giudiziario della legge 40”. “In tal modo -hanno spiegato Ricci Sindoni e Coviello- si apre un inesorabile vuoto normativo che prelude al ritorno a quel far west procreatico, che in questi ultimi dieci anni era stato possibile contenere. Con la cancellazione del divieto di fecondazione eterologa viene legittimata ogni pratica di riproduzione umana, con il solo pretesto che tutti, comunque, hanno diritto a veder garantiti i propri desideri. La cultura giuridica si rimette in tal senso al dominio della tecnoscienza, legittimandone lo strapotere”.