Centrafrica, la crisi non si placa: donna di 26 anni uccisa a Bangui da AntiBalaka

centrafrica2BANGUI – Oggi una donna è stata uccisa da uomini armati definitisi AntiBalaka. Si tratta di una ragazza di 26 anni, Christelle Anita Kombo, morta questa mattina nel quartiere nord della capitale. Continua dunque il dramma della Repubblica Centrafricana. L’insediamento di uno stato maggiore militare – di fatto un esercito parallelo – da parte dell’ex ribellione Seleka a Ndele (nord) e a Bambari (centro) rappresenta “un tentativo di divisione del territorio nazionale per fare man bassa sulle sue ricchezze”. A denunciarlo è il primo ministro del governo di transizione André Nzapayéké che accusa gli uomini dell’ex presidente destituito Michel Djotodia di “usurpare la sovranità dello Stato” e di “velleità secessioniste” da considerare “un atto di guerra nei confronti del popolo centrafricano”. Il capo dell’esecutivo ha inoltre ribadito che “i confini del paese, in tutto 623.000 km2, sono inviolabili”, condannando “il comportamento di gruppi di avventurieri che mettono interessi egoistici al di sopra dell’interesse nazionale”. Nonostante la destituzione di Djotodia, lo scorso gennaio, e la dissoluzione ufficiale pochi mesi prima della Seleka, sul terreno la coalizione ribelle continua a destabilizzare il paese, nei suoi bastioni del nord ma anche al centro, nella regione della Ouaka, in un confronto aperto con le milizie di autodifesa Anti-Balaka, con la popolazione, l’esercito regolare e le forze straniere dispiegate in Centrafrica. La crisi nell’ex colonia francese è stata al centro dei colloqui odierni a Parigi tra il presidente congolese Joseph Kabila e François Hollande.