Il Papa agli sportivi del Csi: “Non accontentatevi di vite tiepide, che puntano al pareggio”

140607 papa mondo sportCITTA’ DEL VATICANO – Piazza San Pietro come un grande campo da gioco; sui gradini che portano all’ingresso della Basilica, i campi da calcio, la pedana per la ginnastica e l’atletica. Papa Francesco, il capitano. Le bandiere delle varie società sportive come vessillo di sodalizi impegnati a dare risalto al valore umano dello sport: il mettersi in gioco, l’impegno, la collaborazione come squadra, la lealtà, il coraggio. Per un pomeriggio il cuore della cristianità si è affollato di atleti, piccoli e grandi, provenienti da ogni parte d’Italia, per celebrare i 70 anni del Centro Sportivo Italiano, e per fare festa attorno al santo Padre. L’attesa è stata scandita da esibizioni, da canti, e dalle testimonianze di atleti affermati e giovani impegnati in varie discipline. Poi l’arrivo del Papa, e il saluto del Presidente italiano del Csi, Massimo Achini che ha confermato da parte del Centro sportivo Italiano la disponibilità a mettersi al servizio della Chiesa.

Poi il saluto del Papa, che ha sottolineato come particolarmente significativo il fatto che il Csi abbia festeggiato i 70 anni assieme al Coni, e a tante società sportive. Quindi il cuore del messaggio: lo sport come strada che educa, accanto alle altre due, che Papa Francesco ha indicato come essenziali

“Tre strade per i giovani: la strada del’educazione, la strada dello sport, e la strada del lavoro, che ci siano posti di lavoro all’inizio della vita giovanile”

E’ importante, ha detto poi il Papa, che lo sport rimanga un gioco. Se rimane tale fa bene al corpo e allo spirito. L’invito del papa è stato a mettersi in gioco, nella vita come nello sport, nella ricerca del bene nella Chiesa e nella società, dando il meglio di sè, senza paura, spendendo la vita per ciò che vale per sempre.

“Non accontentatevi di vite tiepiede, vite pareggiate mediocremente, andate avanti cercando la vittoria sempre”

Quindi la sottolineatura del valore intrinseco dello sport: l’accoglienza dell’altro, la possibilità di esprimersi data a tutti, la gioia di indossare la maglia e la necessità di meritarla. Respingere l’egoismo, incontrare gli altri, gareggiare nella stima reciproca, crescere nella fraternità.

Papa Francesco ha quindi sottolineato l’importanza dello sport nella comunità cristiana e in parrocchia.

Il Papa ha ringraziato per essere stato nominato capitano, e ha invitato tutti a non chiudersi in difesa, ma ad andare all’attacco per giocare tutti insieme la partita del Vangelo. ha invitato a dare a tutti la possibilità di giocare, privilegiando gli svantaggiati, come faceva Gesù, e dando occasioni di riscatto a chi vive nelle periferie. Quindi l’invocazione allo Spirito, e la richiesta consueta: pregate per me, ha detto, aggiungendo, perchè io faccia il mio gioco, che è il gioco della Chiesa, fino al giorno in cui il Signore mi chiami a sè.