Estate 2014, alberghi alle prese con tasse elevate e con un meteo capriccioso

366532_Santa Margherita vista dal mareRAPALLO – Primi bilanci sulla stagione turistica per Rapallo e S. Margherita L. Abbiamo confrontato i mesi di maggio, giugno e inizio luglio con lo stesso periodo del 2013. In generale situazione invariata per gli alberghi d’élite, leggero calo per le strutture più piccole e crisi per gli hotel a tre stelle. Gli stranieri portano i maggiori introiti, gli italiani generalmente preferiscono fermarsi in Riviera solo per il fine settimana. Partendo dalle strutture più piccole, i dati sono confermati dai responsabili degli alberghi “Nuova Riviera” e “Flory” di S. Margherita L. In generale c’è una preponderanza di russi e americani, numerosi anche i tedeschi e i francesi. Paolo Bocchi del “Mondial” di Rapallo, invece, ha notato un aumento degli italiani, anche se la stagione parte in leggero calo rispetto al 2013. Sempre a Rapallo, il direttore del “Primo Sole” Giacomo Cardu si concentra sulla variabile meteo. “Le previsioni – dice – sono un fattore determinante, quando sono errate ci danneggiano pesantemente. Gli italiani – prosegue – decidono all’ultimo momento se venire in vacanza da noi e se c’è anche solo una minima possibilità che il tempo non sia ottimale il turista posticipa la giornata al mare.” Tra gli alberghi d’élite spicca a Santa Margherita L. il “Continental” che segna un incremento del 15% con prenotazioni al 70% di stranieri. Andamento simile anche al “Regina Elena” di Pier Giorgio Ciana, mentre a Rapallo l’Astoria è costante. Passando agli hotel a tre stelle, la crisi è confermata dal responsabile dell’albergo “Giulio Cesare”, che parla di un inizio di stagione tragico per l’eccessiva tassazione e per fattori naturali. Stefano Foni dell’hotel “Stella” prospetta un futuro incerto per le strutture di fascia media: “le tasse sono altissime, l’IMU è triplicata – commenta. Non abbiamo possibilità di ingrandirci, non c’è parcheggio, non abbiamo sale congressi: è un business morto da tempo”. “Gli alberghi più piccoli- continua – offrono prezzi abbordabili, le strutture d’élite possono abbassare il costo delle camere in alcni periodi, mentre noi non possiamo farlo: rischieremmo di svendere le camere”. “Per chi vuole andare avanti in maniera regolare non ci sono molte prospettive”, conclude in modo poco incoraggiante Stefano Foni.