Un parroco delle periferie, fedele ai luoghi di lavoro: il ricordo di don Zampol

don zampolCHIAVARI – Un parroco delle periferie: don Angelo Zampol, tornato alla Casa del Padre, viene ricordato così, per la sua fedeltà alle piccole parrocchie lontano dal centro della città di Genova, dove operò per tutta la sua vita. Ultima in ordine di tempo, la comunità di San Marco al Molo, dove affrontò l’oneroso impegno della ristrutturazione della chiesa millenaria e della casa canonica. Ma ciò che più colpiva, nell’esercizio del suo ministero, è stato il saper coniugare con fedeltà l’impegno pastorale come parroco con quello di cappellano del lavoro. Ha fatto parte di quella schiera di sacerdoti che riuscirono con coraggio e umiltà a mandare ad esecuzione il progetto pastorale del Cardinal Boetto e del Cardinal Siri: quello cioè di una presenza fedele all’interno degli ambienti di lavoro e nell’attività professionale quotidiana. Il suo ricordo è ancora vivo in molte fabbriche genovesi, i cui lavoratori spesso parlano della sua bontà, umiltà e fedeltà alla presenza settimanale. Tanti i cappellani del lavoro che ancora oggi manifestano la propria gratitudine a don Zampol, che, anche nell’ultima parte della sua vita terrena, ha offerto la sofferenza per la pastorale del lavoro