CITTA’ DEL VATICANO – Papa Francesco parte nel pomeriggio di oggi, alle 16.00, dall’aeroporto di Fiumicino, alla volta della Corea per il terzo viaggio internazionale del suo Pontificato. L’arrivo a Seoul è previsto per le 10.30 di domani, in Italia saranno le 3.30 del mattino. Nella prima giornata, il Papa incontrerà il presidente della Corea, la signora Park Geun-hye, le autorità istituzionali e una rappresentanza del corpo diplomatico. Nel pomeriggio, ora locale, ci sarà l’incontro con i vescovi coreani.
Colorato, festoso e commosso. Il volto di Seoul appare così alla vigilia di un grande evento atteso per 25 anni. La metropoli asiatica è un viavai di colori, visi e voci che manifestano un entusiasmo non comune in questa parte di mondo abituata a misurarsi con il progresso e con la competizione sfrenata nel campo delle nuove tecnologie. Papa Francesco, a poche ore dal suo arrivo, ha già lasciato il segno. Un segno nuovo, forte, diverso. Da qui, infatti, il Pontefice intende ripartire per riproporre l’urgente priorità del primo annuncio. Sa bene quanto sia importante la sfida che il Continente Asiatico pone al Vangelo. Tutto è rilevante in Asia: il numero di abitanti, l’altezza delle montagne, l’estensione dei deserti, ma anche l’incidenza delle religioni nella vita dei singoli e della società.
In questo contesto la Chiesa è cresciuta dimostrando che, avendo ricevuto un grande valore spirituale dai laici che per primi hanno portato il Vangelo, la prosperità materiale può andare di pari passo con la crescita spirituale. E così ha sostenuto i giovani nel loro cammino di fede e preghiera, promosso programmi per aiutarli a diventare portatori di speranza nelle proprie famiglie, semplificato gli insegnamenti sociali della Chiesa per renderli più accessibili alle nuove generazioni.
Papa Francesco sostiene questo sforzo e per questo ha scelto di partecipare alla Giornata della gioventù asiatica, la loro festa, e ricordare che le virtù spirituali di fiducia reciproca e di riconciliazione, di generosità disinteressata e d’amore fraterno sono parte del retaggio e della vocazione coreana. Myŏng-dong, nel centro di Seoul, e Daejeon oggi sono i simboli di questa vocazione. Nel piazzale della Cattedrale tutto parla del Papa, della sua visita, della sua passione per i giovani e, non ultimo, della sua simpatia. Una t-shirt in vendita nel negozio di souvenir nel piazzale della Cattedrale lo raffigura mentre strizza l’occhio, ha il pollice retto ed è indicato come “Soul Food”, gioco di parole per indicare la capitale asiatica e l’anima. Benvenuto Pope Hope, Papa della Speranza.