Centrafrica, firmato l’accordo sulla missione Onu. Perplessità a Bangui

centrafricaBANGUI – E’ stato firmato l’accordo che formalizza il trasferimento della sicurezza dalla missione africana (Misca) a una missione Onu (Minusca), stabilito per il prossimo 15 settembre. I documenti sono stati siglati dal ministro centrafricano degli Esteri Toussaint Kongo Doudou e dal rappresentante speciale del segretario generale dell’Onu, il generale Babacar Gaye. “La missione di questa forza di mantenimento della pace sarà di proteggere la popolazione civile, sostenere il processo politico, contribuire a ristabilire l’autorità dello Stato, incoraggiare le azioni a favore della giustizia nazionale ed internazionale” ha dichiarato Gaye, capo della futura Missione integrata multidimensionale di stabilizzazione delle Nazioni Unite in Centrafrica (Minusca), precisando che “i nostri uomini saranno dispiegati su tutto il territorio nazionale”. In base alla risoluzione adottata dal Consiglio di sicurezza dell’Onu lo scorso aprile, a pieno regime la Minusca potrà contare su 12.000 uomini, ma inizialmente sarà costituita da 7.600 elementi di cui una parte è già presente in Centrafrica, nella forza africana Misca. Dispiegata in Centrafrica anche l’operazione francese Sangaris, con 2000 soldati, e dallo scorso febbraio la forza europea Eufor-Rca. Tuttavia il passaggio formale di consegne a favore della missione Onu, previsto tra 12 giorni, sta suscitando molti interrogativi nell’ex colonia francese. Un editoriale pubblicato sul locale Journal de Bangui – dal titolo “Una nuova operazione dell’Onu, ma per fare cosa?” – rilancia le domande che si fanno molti centrafricani, in particolare sull’efficienza e sul contributo che le forze internazionali potranno avere sul processo di disarmo, in un paese “ a terra”, nel quale “tante altre missioni sono già fallite”.