Il Papa a Strasburgo: “Istituzioni distanti dalla gente. L’Europa è nonna”

papa strasburgoSTRASBURGO – Nel corso degli ultimi anni è andata crescendo la sfiducia da parte dei cittadini nei confronti di istituzioni ritenute distanti, impegnate a stabilire regole percepite come lontane dalla sensibilità dei singoli popoli, se non addirittura dannose. Così il Papa nel suo intervento all’Europarlamento di Strasburgo. Gli ideali che hanno ispirato l’Europa sembrano aver perso forza attrattiva in favore dei tecnicismi burocratici. Di qui un’impressione generale di stanchezza e di invecchiamento, un’Europa nonna e non più fertile e vivace. A ciò, prosegue il Papa, si associano stili di vita egoisti, caratterizzati da un’opulenza ormai insostenibile e spesso indifferente nei confronti del mondo circostante, soprattutto dei più poveri. Il Pontefice ha chiamato i parlamentari a prendersi cura della fragilità dei popoli e delle persone, contro la cultura dello scarto e a favore della dignità umana. Il Papa ha poi invitato i Parlamentari ad investire in lavoro, ad avere cura dell’ambiente e a farsi carico dell’educazione, a partire dalla famiglia, che unita, fertile e indissolubile porta con sé gli elementi fondamentali per dare speranza al futuro. Una delle malattie che vedo più diffuse oggi in Europa è la solitudine, propria di chi è privo di legami, ha detto ancora Francesco. La si vede soprattutto negli anziani, spesso abbandonati al loro destino, come nei giovani privi di punti di riferimento e di opportunità per il futuro; la si vede nei poveri che popolano le città; la si vede negli occhi smarriti dei migranti che sono venuti qui in cerca di un futuro migliore. Dunque il Papa ha affrontato il tema immigrazione.