La lettera di Mons. Alberto Tanasini a Teleradiopace

tanasini_54092Carissimi, non sono riuscito a venire quando c’è stata la “festa” a Casa Caritas, ma era mio desiderio parlarvi. Lo faccio ora mentre state lavorando in questo pomeriggio di Natale. Non dovevo dirvi molte parole, ma una sola “grazie” per il lavoro che svolgete tutti con passione. Mi sembra infatti che il vostro impegno in TV e Radio non sia solo quello onesto dei dipendenti, ma quello appassionato di chi “ci crede”, di chi crede di fare un servizio a Dio e agli uomini, a questa Chiesa chiavarese. È un impegno che chiede sacrificio e vedo che sapete fare sacrifici. A questo è dovuto il fatto che la televisione cresce sa parlare, sa comunicare, sa cercare modi nuovi di farlo, sento in voi il gusto di farlo. Molto è dovuto al Direttore don Fausto, che è certo anima trainante e creativa, mai soddisfatto, ma è dovuto non poco a tutti voi, a ciascuno per la sua parte: molti di voi hanno iniziato dall’”a,b,c” e avete avuto l’umiltà di Mettervi da alunni alla scuola, ma ora siete diventati a pieno titolo non esecutori, ma collaboratori capaci di dare il vostro apporto maturo. Anche questa è vera soddisfazione. Non si tratta solo di avere acquisito “professionalità”, ma di avere fatto vostro lo spirito di questa Televisione che è particolare. Il mio “grazie” voleva partire dal riconoscimento di quanto avete fatto in occasione della alluvione. Molti chiavaresi e non hanno imbracciato la pala e si sono stretti in un grande abbraccio di solidarietà: voi avete imbracciato le telecamere, i microfoni e quanto altro si poteva usare non solo per una informazione asettica, da spettatori, ma per un vero servizio che ha fatto sentire molti partecipi degli eventi, informati direttamente, non lasciati soli, posti all’attenzione e soprattutto incoraggiati piuttosto che rassegnati. Avete avuto la capacità di dire le cose come stavano senza cercare la facile drammatizzazione che enfatizza per avere ascolto, provocare polemica ad ogni costo, lasciare gli animi esacerbati più di quello che già potevano essere. Molti mi hanno detto la loro riconoscenza e oggi più di prima sentono Telepace più “loro”, più di tutti e di ciascuno. È un riconoscimento corale. È stato per me naturale passare da questo al “grazie” più largo, che ho voluto mettere prima di quello specifico. Sono orgoglioso di Voi. Volevo dirvelo non solo come Vescovo, ma come “Presidente” come qualcuno di voi mi chiama scherzando. È la prima volta che mi rivolgo a voi tutti in questa veste. Lo faccio perché mi fa sentire davvero unito a voi. Dio vi benedica.

Buon Natale.

+ Alberto Tanasini,
Vescovo di Chiavari