Reati in rete: crescono quelli commessi tramite social network

downloadGENOVA – Reati in rete. Cresce la loro diffusione, ma cresce anche la sensibilità degli utenti di internet. Lo dimostrano i dati dell’attività effettuata nel corso dell’anno 2014 dagli agenti della Polizia postale.
Il fenomeno più diffuso, che registra un aumento esponenziale dei casi, è quello dell’introduzione di profili falsi sui social network. la Polizia postale ha denunciato ben 241 persone per furto di identità digitale; 46 per il reato di diffamazione on line, e due per quello di cyberstalking, ossia molestie tramite la rete internet.
A questo proposito è interessante notare che i fruitori della rete utilizzano sempre più spesso l’indirizzo di posta elettronica [email protected], per porre domande e quesiti relatle domande però non riguardino questioni di carattere penale. In questo senso, però, è importante anche l’impegno del personale della Polizia postale nell’attività educativa, specie nelle scuole.
Il settore più delicato resta comunque quello della pedopornografia on line: gli agenti hanno denunciato 32 persone, di cui tre per l’adescamento di minori tramite social network. Ma in totale l’attività è stata molto capillare, se si pensa che i siti monitorati sono stati 1147.
Altro settore critico, quello delle segnalazioni di atti discriminatori in rete. In questo caso, vengono in particolare seguiti i social network, facebook e Twitter su tutti. La Polizia postale della Liguria nel 2014 ha dovuto occuparsi di due segnalazioni per messaggi discriminatori nei confronti delle minoranze: per questi, si attende ora l’esito delle determinazioni dell’Autorità giudiziaria.
C’è poi un altro fenomeno in crescita, ed è quello delle frodi informatiche realizzate entrando nella lista dei contatti di aziende per sottrarre somme di denaro. In questo senso, sono stati bloccati 3104 passaggi di denaro sospetti, il che ha consentito di recuperare una buona parte del denaro che sarbbe stato sottratto con queste operazioni. Le denunce ricevute sono state 683, 21 le persone denunciate all’Autorità giudiziaria