Sri Lanka, il Papa ai leader religiosi: fedeltà alla propria identità e rispetto delle credenze altrui

sri lanka papaCOLOMBO – Una vita sociale armoniosa si fonda sulla fedeltà alla propria identità e sul rispetto delle credenze altrui. Così il Papa parlando agli esponenti delle diverse religioni al Centro Congressi di Colombo, con sulle spalle una vistosa stola gialla donatagli dal leader indù. Francesco sottolinea la grazia di poter visitare la comunità cattolica locale ma anche la grazia di trovarsi con tutte le persone delle altre grandi tradizioni religiose dello Sri Lanka, che condividono con i cristiani un desiderio di sapienza, di verità e di santità. Poi, richiamando il Concilio Vaticano II, ricorda il rispetto profondo e sincero della Chiesa Cattolica per le altre religioni, per le altre tradizioni e le altre credenze. E’ in questo spirito che la Chiesa Cattolica intende collaborare con tutti per la prosperità di tutti i srilankesi, per troppi anni vittime di lotta civile e violenza, offrendo opportunità di dialogo reciproco. Ma, ha proseguito il Papa, perché tale dialogo sia efficace, deve fondarsi su una presentazione piena e schietta delle nostre rispettive convinzioni. Spero, ha aggiunto, che la collaborazione interreligiosa ed ecumenica dimostrerà che, per vivere in armonia con i loro fratelli e sorelle, gli uomini e le donne non devono dimenticare la propria identità, sia essa etnica o religiosa”. C’è bisogno ora di risanamento e di unità, ha ribadito Francesco, e quanti modi ci sono per i seguaci delle diverse religioni per realizzare questo servizio! Il suo pensiero è andato in particolare alle necessità materiali e spirituali dei poveri, degli indigenti, a quanti attendono una parola di speranza e alle molte famiglie che continuano a piangere la perdita dei loro cari. Infine un richiamo ai leader religiosi: per il bene della pace, non si deve permettere che le credenze religiose vengano abusate per la causa della violenza o della guerra. Dobbiamo essere chiari e non equivoci nell’invitare le comunità a vivere pienamente i precetti di pace e convivenza presenti in ciascuna religione e denunciare gli atti di violenza quando vengono commessi. Da sottolineare, di questo incontro, la condanna degli attentati in Francia e Pakistan da parte del musulmano Maulavi Ash-Sheikh Fazil che ha detto: “Come ben sappiamo, l’Islam non ha nessun rapporto con queste pratiche e queste condotte diaboliche”.