Depuratore, i commenti dei Sindaci della Città Metropolitana

città metropolitanaGENOVA – Questi i commenti che la Città Metropolitana riporta dopo la votazione sul depuratore comprensoriale. Marco Doria, sindaco metropolitano, ha detto che per scegliere bisogna valutare con grande attenzione non solo i costi, ma anche le compatibilità ambientali e la reale disponibilità delle aree, e ha ricordato che la scelta dell’Ato acqua serve a evitare la procedura di infrazione Ue. Enrico Pignone, consigliere delegato all’ambiente della Città metropolitana, ha quantificato in 61 milioni di euro la possibile multa dell’Ue per l’infrazione dell’obbligo di depurare le acque nel Tigullio orientale, sottolineando che il costo di questa multa sarebbe a carico di tutti gli utenti del servizio idrico della Città metropolitana attraverso la bolletta dell’acqua. Vittorio Centanaro, sindaco di Leivi, si è detto deluso per la reazione alla sua proposta di mettere a disposizione l’area di Pian Seriallo per la costruzione di un depuratore comprensoriale, dicendo che il suo spirito è sempre stato costruttivo e collaborativo. Roberto Levaggi, sindaco di Chiavari, ha ribadito la preferenza per l’opzione dei due depuratori di vallata, dicendo che il suo comune ha già il depuratore, quello di Preli, che benché obsoleto, è attualmente in regola, e quindi Chiavari non rischia infrazione Ue. Alla fine del dibattito, e prima del voto, Levaggi è intervenuto una seconda volta per ribadire che se fosse passata l’opzione del depuratore unico comprensoriale sul territorio del suo comune avrebbe fatto ricorso al Tar perché la Città metropolitana non può decidere l’uso di aree di un comune senza in consenso dello stesso. Valentina Ghio, sindaco di Sestri Levante, ha ricordato di aver messo a disposizione per l’eventuale costruzione di un depuratore unico di vallata della Val Petronio ben due aree, ma ha aggiunto che l’opzione del depuratore di Chiavari è preferibile per costi, compatibilità tecnica e tempi di costruzione. Pino Sanguineti, sindaco di Lavagna, ha affermato che la scelta sul depuratore del Tigullio orientale è questione che riguarda il Tigullio e non deve essere caricata sulla spalle della Città metropolitana, ovvero di sindaci di altri territori che hanno scarsa conoscenza del problema. Simone Franceschi, sindaco di Vobbia, ha replicato duramente al collega di Lavagna accusandolo di prendere in giro l’assemblea, perché proprio la storica inadempienza del comune di Lavagna alle prescrizioni ambientali dell’Unione europea in tema di depurazione delle acque hanno portato al rischio di una multa comunitaria, che ricadrebbe sulle tasche di tutti i cittadini della Città metropolitana, anche di quelli dei comuni virtuosi dotati di depuratore. Nino Oliveri, in rappresentanza del comune di Campo Ligure, ha detto che non c’è più tempo da perdere e bisogna decidere in questa assemblea, e che la scelta deve ricadere sul depuratore unico comprensoriale a Chiavari. Infine Paolo Pezzana, sindaco di Sori, ha detto che la decisione sul depuratore del Tigullio orientale, proprio perché viene presa collegialmente da tutti i sindaci della Città metropolitana, è il segno dell’unità del territorio sotto il nuovo ente, e non bisogna più ragionare in termini di singolo comune o comprensorio, ma di unica entità metropolitana. (www.http://notizie.cittametropolitana.genova.it/)