Quaresima tempo battesimale: la riflessione di Mons. Tanasini nella messa delle ceneri

CHIAVARI – La Quaresima è tempo battesimale: il cammino di santità inizia col battesimo. Il Vescovo nella Santa Messa del mercoledì delle ceneri ha richiamato il significato del periodo che ci apprestiamo a vivere. Ecco alcuni brani dell’omelia di Mons. Alberto Tanasini: “Fra poco le ceneri verranno sparse sulle nostre teste. E’ il gesto più significativo di questa celebrazione che apre la Quaresima. Non è però soltanto un gesto rituale, ci ricorda in modo chiaro e forse doloroso la nostra fragilità: sei polvere e in polvere tornerai. Siamo sempre più restii a riconoscere veramente la nostra fragilità di creature e di creature avvilite dal peccato. Ma questo gesto non vuole mortificarci, vuole darci sempre una nuova consapevolezza di noi stessi. In quest’anno di misericordia, in questa quaresima, la consapevolezza di quel che siamo deve diventare piuttosto affidamento al Padre, al Padre che Gesù ha detto viene nel segreto, ma che in Gesù si è fatto conoscere Padre tenerissimo. Le espressioni usate da Gesù certamente colpiscono la nostra esteriorità, il nostro desiderio di apparire anche meglio di quel che siamo. Oggi è tanto importante il giudizio degli uomini per noi. In realtà la parola del Signore ci spinge nelle braccia del Padre. Dice “Non badare agli uomini, non cercare il loro consenso, buttati nelle braccia del Padre, accetta l’intimità con olui perchè lui te la offre”. Dunque il Signore ci invita a ritornare a lui. Ritornare come? Ravvidando in noi la consapevolezza del nostro essere battezzati. La quaresima è tempo battesimale. E’ importante che noi riacquistiamo la nostra consapevolezza, rigenerati dall’acqua e dallo spirito santo. Abitualmente cogliamo la santità come qualcosa che è alla fine della vita, invece la santità è al principio della vita, è il dono del Battesimo. Per questo bisogna ritornare, a quello che ci è stato dato. Questa identità di battezzati figlio di Dio troppo spesso oscurata nella nostra esistenza. Vivere da figli di Dio. Questo è il richiamo della Quaresima. Compiere il cammino quaresimale, vengono a questo punto l’impegno le opere i comportamenti. Queste opere che fanno parte di un cammino non quaresimale, sono quelle che la tradizione ci chiede: digiuno, preghiera, carità, volontà di perdono. L’anno santo è tempo di grazia cioè di dono abbondante di Dio. Non sprecate questa grazia, è un’opportunità nuova che ci viene offerta. Non siamo soli ad affrontare il cammino, tutta la Chiesa è chiamata a farsi braccia della Chiesa che accoglie. Non solo accogliente, ma che sappia esprimere l’accoglienza del Padre. Tutta la Chiesa è impegnata a farci scoprire il volto della sua grande bontà e misericordia. Guardiamo al volto di Gesù crocifisso, questo crodifisso tanto caro a noi chiavaresi, portato a qui, vicino all’altare della Cattedrale per ricordarci che è al centro di ogni riconciliazione. Guardiamo quel Crocifisso, pensiamo alla passione del Signore. Partecipare con più intensità alla Via Crucis, per riscoprire la passione del Signore e il dono della misericordia. Questo volto e queste braccia allargate troveremo il senso di questo tempo di purificazione”