RAPALLO – Con la scadenza dell’appalto per la raccolta dei rifiuti alla ditta Aimeri, Rapallo punta ad incrementare la percentuale di rifiuti separati e riciclati, e a garantire una paggiore pulizia della città.
Il contratto con la ditta appaltatrice scade a novembre: il progetto per il nuovo bando è già stato predisposto, e sarà ora sottoposto al vaglio degli uffici Regionali. La Regione, infatti, per questo tipo di gara è Stazione unica appaltante. I tempi tecnici potrebbero essere lunghi, pertanto non si esclude una prosecuzione dell’affidamento ad Aimeri, fino all’ingresso del nuovo gestore.
Il vincitore della gara avrà alcuni obblighi, precisati nel capitolato.
Il primo, e più rilevante, che riguarderà tutti i rapallesi, è l’introduzione di nuovi cassonetti, che si apriranno con una scheda, per la raccolta dell’umido e della frazione secca residua. I sacchetti per questi due tipi di rifiuti saranno contrassegnati con un codice che li renderanno riconoscibili e immediatamente riconducibili ad una utenza. Questo consentirà da un lato di scovare chi non separa adeguatamente i rifiuti, e dall’altro, permetterà un controllo incrociato sull’intestatario delle bollette, che potrebbe portare al recupero di eventuali tasse locali evase.
Il sistema sarà introdotto con l’ingresso del nuovo gestore, e i tempi, dunque, sono ancora da definire.
Ma c’è un’altra novità, che riguarda una fetta del territorio comunale, per un totale di circa cinquemila utenze: si tratta dell’introduzione di una raccolta dei rifiuti porta a porta, con un sistema misto, però, ovvero con la possibilità, per gli utenti di effettuare comunque il conferimento nei cassonetti dedicati mediante scheda. Il che risolverebbe il problema delle seconde case.
Tutto questo, evidentemente, presuppone un investimento. Il nuovo gestore potrebbe recuperare il costo aggiuntivo con i risparmi dovuti ai minori confrerimenti in discarica. Attualmente, infatti, Aimeri ha in appalto la raccolta dei rifiuti e non lo smaltimento, che è in carico al Comune, per una spesa annua di 1 milione e 700 mila euro. Il nuovo gestore, invece, dovrà accollarsi anche lo smaltimento, e quindi avrà tutto l’interesse a conferire ibn discarica la quantità minore possibile di rifiuto indifferenziato. Di qui dovrebbe derivare il risparmio, con cui coprire l’investimento per l’introduzione del nuovo sistema.