Incontro di Assisi: appello per la pace, “non resti inascoltato il grido di dolore di tanti innocenti”

ASSISI – “Ci siamo posti in ascolto della voce dei poveri, dei bambini, delle giovani generazioni, delle donne e di tanti fratelli e sorelle che soffrono per la guerra; con loro diciamo con forza: no alla guerra! Non resti inascoltato il grido di dolore di tanti innocenti”. È quanto si legge nell’appello per la pace che gli oltre 500 leader religiosi ad Assisi rivolgono al mondo a conclusione della Giornata di preghiera per la pace. “Chi invoca il nome di Dio per giustificare il terrorismo, la violenza e la guerra – scrivono i leader religiosi -, non cammina nella Sua strada: la guerra in nome della religione diventa una guerra alla religione stessa. Con ferma convinzione, ribadiamo dunque che la violenza e il terrorismo si oppongono al vero spirito religioso”. I leader si rivolgono un appello alla comunità internazionale: “Imploriamo i responsabili delle Nazioni perché siano disinnescati i moventi delle guerre: l’avidità di potere e denaro, la cupidigia di chi commercia armi, gli interessi di parte, le vendette per il passato. Aumenti l’impegno concreto per rimuovere le cause soggiacenti ai conflitti: le situazioni di povertà, ingiustizia e disuguaglianza, lo sfruttamento e il disprezzo della vita umana”. “Si apra finalmente un nuovo tempo, in cui il mondo globalizzato diventi una famiglia di popoli”. “Niente è impossibile se ci rivolgiamo a Dio nella preghiera. Tutti possono essere artigiani di pace; da Assisi rinnoviamo con convinzione il nostro impegno a esserlo, con l’aiuto di Dio, insieme a tutti gli uomini e donne di buona volontà”.