CITTA’ DEL VATICANO – “Pace a Voi”. Con questo motto, dal Vangelo di Giovanni, sta per prendere il via il sedicesimo viaggio apostolico di Papa Francesco in Georgia e Azerbaigian dal forte significato ecumenico e interreligioso. Il volo papale è già partito da Roma alla volta del Caucaso. Ad accogliere a Tbilisi il Pontefice, a 17 anni dalla visita di San Giovanni Paolo II, ci saranno le autorità civili e religiose tra cui anche l’anziano Catholicos, Patriarca di tutta la Georgia, Sua Santità e Beatitudine Ilia II, che abbracciò allora anche Wojtyła.
La prima tappa del Papa sarà al Palazzo presidenziale, quando a Roma saranno le 14, poi al Patriarcato ortodosso, per un incontro col Catholicos Ilia II, da 39 anni alla guida della Chiesa autocefala apostolica georgiana. Ultima tappa del giorno, la preghiera nella piccola chiesa di San Simone il Tintore dove sono riuniti i siro-caldei di tutto il mondo.
Domani invece l’attesa è tutta per la Messa allo stadio Meskhi cui parteciperà – importante segno ecumenico – anche una rappresentanza della Chiesa ortodossa. Mentre il pomeriggio sarà dedicato all’abbraccio con i fedeli di rito latino e armeno nella cattedrale dell’Assunta e poi alla carezza ai malati e agli operatori della carità nella grande struttura sociosanitaria dei Camilliani, alla periferia di Tbilisi.
Il viaggio di Francesco in Georgia si chiuderà con la suggestiva visita alla cattedrale di Mtsketa, là dove si dice sia custodita la tunica di Gesù, luogo sacro agli ortodossi e alla nazione. Quindi domenica mattina la partenza per l’Azerbaigian.
Sono oltre 200 i giornalisti georgiani e internazionali finora accreditati a seguire la visita del Papa in sala stampa a Tbilisi. Un’attenzione che non si riscontra per le strade, tranne che nei luoghi che il Papa visiterà: in particolare nelle parrocchie, dove il suo volto sorridente risalta in grandi manifesti. “Non ci saranno grandi folle ma pochi fedeli preziosi”, dice padre Akaki Chelidze, portavoce dell’Amministrazione apostolica del Caucaso per i latini: