Leivi, presentato il nuovo piano di protezione civile

LEIVI – Corsi d’acqua a rischio, mappatura delle principali frane, comportamenti da adottare in caso di evento metereologico. Il piano di protezione civile di Leivi presenta aspetti chiave per affrontare le emergenze. Una folla di persone ha partecipato ieri sera ad un primo step informativo: presenti i redattori del piano, i geologi Cipolla e Sebastiani e l’architetto Burlando. Lo studio è diviso in 3 parti: la prima valuta i possibili scenari a seconda dei corsi d’acqua. Se il bacino è medio grande sarà suscettibile a piogge più lunghe. E’ il caso del Lavagna – che tocca Leivi in zona Cogozzale e via Gazzo – e del Rupinaro – che nasce sull’Anchetta, attraversa l’abitato di Ciansaben e scende a S. Terenziano e Rostio. Al contrario, più un rivo è piccolo più è suscettibile a piogge brevi e intense. Durante l’incontro, i leivesi sono stati invitati a studiare bene la zona in cui vivono, in modo da verificare sul piano di protezione civile se è una zona a rischio e quali comportamenti adottare. In questo senso, è bene tenere presente che lo strumento cartaceo è già consultabile in Comune. A breve sarà discusso e adottato dal Consiglio, dopodiché sarà a disposizione anche in digitale. Il piano di protezione civile – aggiornato rispetto alle attuali normative e completato con le ultime esperienze, le alluvioni del 2002 e del 2014 – fa il punto anche sulle principali frane esistenti e sulle zone a rischio, oltre a fornire un vademecum su come comportarsi in caso di emergenza, che varia da zona a zona. Secondo i geologi, infatti, gli scenari di rischio sono distribuiti a macchia di leopardo sul territorio comunale leivese. Non è un documento chiuso, ha sottolineato il Sindaco Vittorio Centanaro, ma in continuo aggiornamento – vista la rapidità con cui cambiano le leggi e considerato che ad ogni evento può cambiare la percezione del territorio. Per questo quello di ieri sera non sarà l’ultimo incontro formativo, ma ne seguiranno altri: l’obiettivo è di rendere la popolazione sempre più attiva
nella conoscenza degli eventi idrogeologici.