Il Giubileo per il mondo penitenziario: “Tutti abbiamo bisogno di misericordia”

CHIAVARI – Il Giubileo per il mondo carcerario è stato celebrato anche nella Casa di reclusione di Chiavari, con la Messa presieduta dal Vescovo e concelebrata dal cappellano, don Franco Brioni. la giornata di oggi è stata preceduta da un incontro fra il vescovo e i detenuti che si è svolto nei giorni scorsi; in questa occasione, le persone recluse, che hanno partecipato numerose all’appuntamento, hanno espresso il desiderio di intraprendere un percorso di rinnovamento spirituale. Qualcuno ha anche auspicato, nel rispetto dei modi e dei tempi delle leggi italiane, la possibilità di un porvvedimento di clemenza da parte dello stato italiano.

Ma l’incontro ha avuto soprattutto il significato di manifestare da parte della Chiesa diocesana la vicinanza concreta alla popolazione detenuta, nella consapevolezza dell’importanza, per una città come Chiavari, di avere nel suo cuore una casa di reclusione.

Stamane dunque la celebrazione della Messa, nel corso della quale il Vescovo ha più volte ribadito la propria gioia nell’essere fra i detenuti. Commentando il Vangelo del giorno, mons. Alberto Tanasini ha spiegato che “nelle mani di Dio le cose possono cambiare”, e questo è vero anche per la vita di chi sta scontando un tempo di reclusione, perchè “anche la reclusione può diventare la strada per rispondere con l’amore all’amore che si manifesta nel perdono di Dio”. “Tutti abbiamo bisogno di misericordia”, ha spiegato ancora il Vescovo, invitando i carcerati a invocare l’aiuto di Dio per “morire al peccato”.

Al termine della celebrazione le persone detenute hanno recitato assieme al Vescovo la preghiera scritta da Papa Francesco per l’Anno Santo della Misericordia; poi è stata consegnata loro una piccola colomba in legno, simbolo della pace, che è stata legata a due preghiere, che ciascuno ha portato nella propria cella. Inoltre, ai detenuti è stato consegnato anche il “tau”, simbolo francescano. In entrambi i casi si è trattato di segni che sono stati accolti da tutti, anche dalle persone non battezzate che hanno assistito alla celebrazione.

La giornata si è conclusa con il pranzo che il Vescovo ha consumato assieme alle persone detenute, con il cappellano ed il comandante della Polizia penitenziaria, Andrea Tonellotto.

Attualmente nella Casa di reclusione di Chiavari vivono 48 persone detenute, tutte condannate in via definitiva, alcune in regime di semilibertà.