CHIAVARI – Nelle mani di Dio le cose possono cambiare, gli uomini possono cambiare. Nella casa di reclusione di Chiavari, il Vescovo spiega che il carcere può essere la strada per rispondere con l’amore all’amore che si manifesta nel perdono di Dio. Non è vero, dice, che una volta commessa una pena non ci sia più possibilità di ripresa. Il Vescovo ha quindi invitato i carcerati ad invocare l’aiuto di Dio per morire al peccato, alle colpe commesse, con la decisione di cambiare la propria vita. Qualche giorno fa, in un incontro personale tra il Vescovo e i detenuti, alcuni di loro hanno espresso un desiderio di cambiamento. Il personale della casa di reclusione, con impegno e sacrifici, già da tempo e con vari progetti, è attenta al percorso personale dei detenuti. Al termine della messa, sono stati consegnati ai detenuti due preghiere, da custodire nella propria cella, una piccola colomba in legno, segno di pace, e il tau, simbolo francescano. E’ seguito il pranzo al quale ha partecipato anche il Vescovo che in più occasioni ha sottolineato la gioia, personale e di tutta la Chiesa, di vivere un momento insieme ai carcerati.